Gela, Aurora ed i suoi foulard che abbelliscono le donne in ospedale
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GELA (CALTANISSETTA) - Medici ed infermieri scarseggiano mentre i malati oncologici crescono (a fronte di quasi 2000 accessi ambulatoriali nel 2018 quelli registrati fino a luglio 2019 sono già 1200): tante difficoltà per l’Oncologia medica del Vittorio Emanuele che riesce però a far parlare di sé per l’abnegazione del suo personale e per la forza e creatività dei suoi ex malati diventati volontari grazie alla Farc&C, l’associazione guidata da Angela Lo Bello.
La Federazione delle associazioni di volontariato oncologico cui la Farc è associata ha portato alla ribalta nazionale le storie di ex malate che operano al Vittorio Emanuele come volontarie. Un’attività assecondata dal dott. Roberto Valenza. Riflettori nazionali a breve per Maria Grazia Italiano autrice con il figlio di uno spot che sarà proiettato al Cinema Festival di Venezia e riflettori accesi tramite l’Ansa, sulla storia di Aurora Sola, ieri ammalata di linfoma non Hodgkin all’utero, oggi la ragazza dei foulard in Oncologia. «Ho imparato a realizzare acconciature con i foulard mentre facevo la chemioterapia - racconta Aurora - oggi insegno alle pazienti oncologiche come sceglierli e come indossarli, per aiutarle a prendersi cura della loro bellezza».
Dopo l’intervento la chemioterapia e la caduta dei capelli. È in questo periodo che Aurora incontra la Farc&C. «Durante la mia malattia non ho mai smesso di sentirmi femminile, mi sono sempre truccata, ma avevo escluso l’idea di indossare la parrucca: non mi dovevo nascondere davanti alla malattia.Quindi mi divertivo a inventare nuove acconciature. Per tutti, nel reparto, ero diventata la ragazza dei foulard: ne avevo tantissimi e molto colorati». Oggi Aurora è molto attiva nella squadra Farc&C. «Provo a spiegare alle pazienti in chemioterapia quanto sia importante non trascurare la cura della propria bellezza e non perdere mai la speranza».