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Riposto, dopo trent'anni chiude il cinema Musmeci

Giovanni Finocchiaro

01 Marzo 2019, 22:01

RIPOSTO Un pomeriggio di trent'anni fa, Francesco Nuti, al culmine della sua carriera di attore accettò l'invito di un gruppo di appassionati di cinema che avevano appena riaperto una sala a Riposto e planò in Sicilia per presenziare a una rassegna di cinema per ragazzi. Roba da pionieri, ma il "Musmeci" aprì una strada che sembrava senza tempo. Invece il tempo, alla fine di un maledetto febbraio è finito. Una dei cinema più amati di provincia ha chiuso i battenti. In una lunga lettera pubblicata on line si parla di convenzione scaduta col Comune, di morosità nei pagamenti. Non sappiamo di preciso quale sia la causa, ma la cultura perde un riferimento importante, essenziale.

Dal Musmeci sono transitati migliaia di spettatori per assistere a proposte mai banali, scelte controcorrente anche a costo di incassare poco. Non hanno mai guardato ai facili guadagni, Angela Scuderi e i suoi soci. La qualità, innanzitutto. E in un'era in cui si sta seduti a casa per scegliere tra mille titoli, si smanetta su internet per ore senza una mèta fissa o si preferisce dare credito a uno youtuber che argomenta i suoi discorsi più con parolacce e congiuntivi sbagliati, che con frasi sensate, il Musumeci era un'eccezione.

Nuti, quel pomeriggio di 30 anni fa, portò con sé Giovanni Veronesi, regista esordiente. La sua opera prima, "Maramao" era una scelta coraggiosa, un lungometraggio girato ad altezza di bambino, gli adulti non si vedevano mai in faccia. Veronesi oggi è uno dei registi più apprezzati nel panorama italiano. A Riposto era emozionato, teso. Il caffè bevuto in fretta al bar Costanzo per spezzare la tensione prima della... "prima" lo ricordano molti ripostesi.

Dal Musmeci sono transitati grandi pellicole e anche personaggi grandi. Da Donatella Finocchiaro a Bruno Torrisi, passando per il maestro Franco Battiato nato a Jonia, ma in territorio ripostese e legato alla sua terra. In Summer on a solitary beach, canta "Passammo l'estate su una spiaggia solitaria e ci arrivava l'eco di un cinema all'aperto". Battiato prese spunto dalla versione estiva del Musmeci, quell'Arena Giardino che resiste ancora, ma che ha perso una spalla essenziale, la sala al "chiuso". Ci piace pensare che quella porta, oggi tristemente sbarrata, possa riaprire contro ogni previsione. Controcorrente. Perchè una favola lunga 30 anni non può avere un finale così triste.