Prima pietra per nuovo pronto soccorso al Garibaldi: nell'attesa si teme il caos
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CATANIA - Posata stamattina la prima pietra per l’inizio dei lavori per la costruzione del nuovo Pronto Soccorso del Garibaldi-Centro di Catania. Alla presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci, dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza e del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, il Commissario dell’azienda ospedaliera, Giorgio Santonocito, ha illustrato i percorsi che in 18 mesi porteranno alla sua realizzazione. Costato 15 milioni di euro, dopo una difficile fase amministrativa e giudiziaria, iniziano quindi i lavori per la costruzione del nuovo Pronto Soccorso del Garibaldi-Centro, destinato a diventare un moderno polo di cura e di assistenza.
«Per troppi anni - ha detto il presidente della Regione Siciliana - la sanità siciliana è stata vittima di continui ritardi, sia dal punto di vista edilizio che da quello amministrativo. Oggi, con questo progetto, siamo sicuri di aver messo in moto il meccanismo giusto per invertire la tendenza. Occorre lavorare con impegno affinché si raggiunga presto il giusto equilibrio per evitare sempre i più i viaggi della speranza dei siciliani». «Quello di Piazza Santa Maria di Gesù - ha dichiarato l’assessore alla Salute - sarà un Pronto Soccorso di fondamentale importanza per l’emergenza sanitaria del centro cittadino, che potrà contare su una struttura all’avanguardia, moderna e razionale». «Abbiamo messo a punto - ha affermato Pogliese - un programma di confronto con l’Arnas Garibaldi per sopperire alle difficoltà che inevitabilmente emergeranno durante i lavori e successivamente alla conclusione degli stessi. Cercheremo in ogni modo di evitare disagi ai cittadini, agli utenti e agli stessi dipendenti».
«Porre la prima pietra» del nuovo pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro di Catania «è motivo di orgoglio per la città», ma «non vorremmo facesse dimenticare» che «fra pochi giorni resterà, chissà per quanto tempo, l’unico punto di riferimento per le emergenze sanitarie del centro cittadino». Lo affermano, in una nota, AnaaoAssomed, Cimo, Aaroi-Emac, Cgil Medici, Cisl medici, Uil Fpl Amco e Snr aziendale. I sindacati esprimono «forte preoccupazione per ciò che potrà accadere tra venti giorni con la chiusura del presidio d’emergenza del Vittorio Emanuele e l’inevitabile riversarsi dell’utenza del centro cittadino verso il Garibaldi». «Ci aspettiamo che l’organico del personale medico e infermieristico dell’attuale Pronto soccorso del Garibaldi sia completato al più presto - auspicano i sindacati - perché soltanto così si potrà consentire ai sanitari un’assistenza adeguata e tale da scongiurare momenti di tensione che potrebbero sfociare in episodi di violenza, purtroppo sempre più frequenti, da parte dei pazienti o dei loro familiari». Per questo i sindacati chiedono che «si pongano in essere azioni concrete e rapide affinché venga predisposta un’appropriata organizzazione che consenta all’Arnas Garibaldi di affrontare senza difficoltà il periodo di transizione da qui all’apertura del nuovo pronto soccorso».