Caso Diciotti, la sponda di Conte a Salvini: «Decisioni condivise»
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«Le azioni poste in essere dal ministro dell’Interno si pongono pertanto in attuazione di un indirizzo politico-internazionale, che il Governo da me presieduto, ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del Governo, non posso non ritenermi responsabile, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione» .
Lo scrive il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel documento allegato alla memoria presentata dal vicepremier Salvini sul caso Diciotti.
«Sento il dovere – ha aggiunto Conte - di precisare che le determinazioni assunte in quell'occasione dal ministro dell’Interno sono riconducibile a una linea politica sull'immigrazione che ho condiviso nella mia qualità di presidente nel Consiglio con i ministri competenti, in coerenza con il programma di governo».
Oltre alla memoria presentata da Matteo Salvini, alla quale è allegato il documento a firma del premier Giuseppe Conte, sono arrivati anche documenti a firma del vicepremier Luigi Di Maio e del ministro Toninelli. E su questi ultimi due documenti è polemica. Pietro Grasso (Leu) sono infatti irricevibili. Quindi l'esponente Leu ha chiesto l’invio delle carte al tribunale dei ministri. La Giunta ha sospeso i lavori. Tornerà a riunirsi in giornata per valutare la richiesta Leu.