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Catania, svolta nella scomparsa di Angelo Angemi: «Ucciso dal fratello che incassava la pensione»

Di Redazione |

CATANIA – Avrebbe ucciso il fratello settantenne Angelo e percepito illecitamente la pensione di invalidità del congiunto, scomparso nel novembre del 2015 e il cui corpo non è stato trovato. E’ l’accusa contestata dalla Procura di Catania a Salvatore Angemi per il quale ha chiesto il rinvio a giudizio per abbandono di incapace, omicidio e truffa all’Inps. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dal sostituto Fabrizio Aliotta. L’udienza preliminare si terrà 30 gennaio prossimo davanti al Gup Rosa Alba Recupido. Altri tre fratelli e una sorella della vittima e dell’imputato si costituiranno parte civile nel procedimento, rappresentati dall’avvocato Dario Pastore. «In sede di udienza preliminare – anticipa il penalista – chiederemo alla Procura di contestare anche il reato di occultamento di cadavere».

Della scomparsa di Angelo Angemi si era occupata anche la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ di Raitre. E ultimamente sul nostro giornale anche un altro fratello della vittima, Michele, aveva affermato di essere sicuro che il suo congiunto fosse stato ucciso. «Dopo tutti questi mesi, è impossibile che mio fratello sia vivo! Qualcuno lo ha ucciso! E’ malato; non è immaginabile che si sia allontanato da solo da Catania. Angelo non c’è più, ed ha diritto ad una degna sepoltura».

Ora la Procura è convinta che ad uccidere Angelo sia stato il fratello Salvatore, che tra l’altro accudiva la vittima in quanto Angelo, sessantaduenne nato ad Avola ma cresciuto nel capoluogo etneo, pensionato (ex portiere in una clinica privata) era affetto da gravi patologie (morbo di Parkinson e colpito da un ictus) che ne compromettevano l’efficienza.Non è sposato né ha figli, al mondo ha cinque fratelli e due sorelle, oltre ad alcuni nipoti

Michele, l’altro fratello di Angelo Angemi, sporto denuncia di scomparsa il 3 gennaio del 2015 ai carabinieri alla luce del prolungato e misterioso silenzio del sessantaduenne ed anche perché ha trovato strano il fatto che l’uomo non avesse portato con sé documenti, cellulare e soldi. L’ultima volta era stato il 15 novembre 2014 dal fratello Salvatore, cinquantasettenne originario anch’egli di Catania e trasferitosi nel frattempo a Ivrea.

Salvatore fu subito iscritto nel registro degli indagati dalla Procura etnea per abbandono di incapace , nonché per truffa aggravata, proprio perché c’era il sospetto che lo stesso abbia continuato ad incassare la pensione d’invalidità di Angelo negli ultimi mesi. Ora questa per la Procura è una certezza, come il fatto che il Salvatore avrebbe ucciso il fratello.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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