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Open Arms, la Procura di Catania deposita nuovi atti

Di Redazione |

Catania – La Procura Distrettuale di Catania ha depositato nuovi atti che integrano quelli allegati al decreto di fermo della nave dell’Ogn spagnola ProActiva Open Arms, che è ormeggiata dal 18 marzo scorso nel porto di Pozzallo, nel Ragusano. Slitta quindi la decisione del presidente dell’ufficio dei Gip etnei, Nunzio Sarpietro, che dovrà valutare i nuovi documenti che riguarderebbero precedenti salvataggi effettuati dalla nave.

La Procura distrettuale di Catania ipotizza il reato di associazione per delinquere e immigrazione clandestina nel soccorso del 15 marzo scorso di 218 migranti perché, secondo l’accusa, l’Ong non obbedì all’indicazione di lasciare l’intervento di recupero alla marina libica e di non avere rispettato neppure quelle dei comandi delle capitanerie di porto della Spagna e di Roma di chiedere di potere sbarcare a Malta, nelle cui acque si erano trovati, per permettere il salvataggio di un neonato di tre mesi e della madre. Secondo i pm di Catania «il loro vero obiettivo era di sbarcare in Italia», disattendendo tutte le indicazioni date.

Indagati sono il comandante della nave Marc Reig Creus, di 42 anni, e la capo missione Ana Isabel Montes Mier, di 31 anni, in concorso col coordinatore generale dell’Ong Proactiva Open arms, Gerard Canals. Al Gip Sarpietro nei giorni scorsi i legali dell’Ong hanno depositato una memoria difensiva e posto il tema della competenza territoriale: se dovesse cadere l’ipotesi di reato dell’associazione a delinquere cadrebbe quella della Procura distrettuale di Catania perché, col solo favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sarebbe radicata a Ragusa. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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