Chi è l'avvocato Giuseppe Giuffrida, il quarto candidato sindaco di Catania
Sostenuto dall’associazione “Catania risorge” ha già incassato l’ok degli ex M5s Nicola Morra e Barbara Lezzi
Non ha mai avuto tessere di partito, fa parte della società civile e non può rivendicare alcuna esperienza politica, ma «questo non vuol dire che non possa candidarmi. Se torniamo agli albori, nella polis non c’era di certo la politica, ma i cittadini». Così Giuseppe Giuffrida, 63 anni, avvocato catanese, sposato e con due due figli e «un cane che fa parte della famiglia», si racconta a La Sicilia presentando la candidatura alla carica di sindaco alle Amministrative del prossimo 28 maggio.
Giuffrida si è occupato di volontariato con il Centro Astalli e con l’associazione Cnos-Fap (il centro nazionale opere salesiane di formazione e aggiornamento professionale della Sicilia) di Lineri, a Misterbianco, ed è stato per tre anni presidente del Consiglio d’istituto del liceo Mario Cutelli. «Un modo - spiega - per stare vicino ai miei figli e per guardare da un’altra angolazione il mondo della scuola con i suoi problemi».
Come nasce la sua candidatura?
«Dal desiderio di fare avvicinare i cittadini alla cosa pubblica e di risollevare la città. Bisogna smetterla di stare a guardare, di lamentarsi, serve scommettersi e scendere in campo. Non si cambiano le cose delegando gli altri con il voto, si cambiano mettendoci la faccia».
Cosa l’ha ispirata?
«Librino. E la sua “Porta della bellezza”. Non solo l’opera d’arte in sé che è bella architettonicamente, ma per il concetto che dopo 15 anni ancora riesce a esprimere. È rimasta pulita, nessuno l’ha sporcata o deturpata. Perché gli abitanti del quartiere si sono sentiti valorizzati e l’hanno fatta loro. Sono stati attratti dal bello diventandone gelosi custodi. Ecco, il concetto del bello applicato in maniera trasversale mi piacerebbe se pervadesse la città per restituire un’anima a Catania e ai catanesi. Vedo che oggi tutto questo manca. Vedo troppa rassegnazione, vedo una città allo sbando e una politica che premia con l’elezione al Senato chi ha contribuito a ridurla così (leggasi Salvo Pogliese, ndr)».
A lanciare la candidatura a sindaco di Giuffrida c’è l’associazione “Catania risorge” e ha già incassato il sostegno dell’ex presidente della Commissione nazionale Antimafia, Nicola Morra (fuoriuscito dal M5S) e di Barbara Lezzi, ex ministro per il Sud (anche lei ex pentastellata). «Il sostegno dei due ex cinquestelle - spiega - è del tutto casuale. Il mio spin doctor, che è anche la persona che si occupa dei miei video e dei miei social, è entrato in contatto con loro. È così che Morra e Lezzi, sapendo della mia candidatura, hanno costituito un’associazione speculare a quella di “Catania risorge” con una lista civica per condividere programmi e idee».
Nella corsa verso Palazzo degli Elefanti è soprattutto sostenuto - ci tiene a precisare Giuffrida - da «un gruppo di amici che pian piano si sta allargando e che mi dà coraggio. L’entusiasmo non manca e non mi mancherà».
Con la discesa in campo di Giuffrida, a tre mesi e mezzo dalle elezioni, si inizia a delineare la compagine dei candidati alla carica di primo cittadino. In campagna elettorale ci sono già il consigliere comunale Lanfranco Zappalà, l’ex presidente del Comitato dei festeggiamenti agatini, Riccardo Tomasello e l’avvocato Giuseppe Lipera. E mentre il fronte progressista di Pd, M5S, Sinistra Italiana, Europa-Verde e del forum civico “Catania Può”, dopo l’avvio dei tavoli tematici, sta ancora riflettendo sul nome del proprio candidato e l’ex sindaco Enzo Bianco non ha ancora sciolto la riserva, anche il centrodestra è alla ricerca di un nome che metta d’accordo tutti.