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Sanzioni per senzatetto a Catania, polemiche su ordinanza di Pogliese

Di Redazione |

CATANIA – L’ordinanza del sindaco di Catania, la numero 89 del 4 luglio 2018, emessa in materia di sicurezza e decoro urbano, sta facendo discutere. Sulla sicurezza e sul decoro urbano è semplice essere d’accordo, ma quel “divieto di bivacco” in molte zone centrali della città con tanto di multe previste per i trasgressori, da 50 a 300 euro, sta sollevando un moto di indignazione a sostegno dei senzatetto.

«Un’ordinanza che ci allinea a grandi città patrimonio dell’Unesco», motiva il sindaco Pogliese, specificando nel provvedimento che urgeva «adottare interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana». «Crediamo che sia profondamente sbagliato e inutile affrontare il grave disagio sociale che vive una parte di cittadini esclusivamente come problema di ordine pubblico o di decoro urbano», ribattono gli esponenti di associazioni e movimenti sociali come “Catania Bene Comune” e “Officina Rebelde” che chiedono la revoca del provvedimento con «l’avvio di azioni volte alla creazione di un dormitorio comunale, al rafforzamento dei servizi sociali, all’aumento dei bagni pubblici e a un controllo del territorio che tuteli i soggetti più vulnerabili e privi di risorse economiche».

L’ordinanza, che sanziona anche l’imbrattamento dei monumenti storici, riporta di «un numero crescente di soggetti che anche nelle ore notturne, bivaccano all’aperto sulla pubblica via, con ricoveri di fortuna, espletando in luogo pubblico anche funzioni fisiologiche». Molte le vie della città, elencate nella stessa ordinanza, in cui trovano riparo i numerosi senzatetto: dalla Stazione al centro storico, da piazza Verga a piazza Europa, da piazza Santa Maria della Guardia a via Gabriele D’Annunzio.

A prendere posizione contro la decisione del sindaco di Catania, anche l’Unione degli Studenti Sicilia che in una nota dichiara: «Riteniamo inammissibile una misura di questo tipo, fortemente classista e securitaria, nonché funzionale solamente ad acuire il divario economico-sociale tra i soggetti maggiormente benestanti e quelli più poveri, approvata perché, secondo il primo cittadino catanese, causerebbero “un senso di disagio diffuso tra la popolazione e i turisti, determinando un senso di degrado e precarietà delle condizioni igienico sanitarie».

Infine Catania Bene Comune invita «tutti ad una assemblea-bivacco nella quale discutere della Catania aperta alle diversità che vogliamo» in programma lunedì prossimo alle 20 in Via Crociferi, all’angolo della scalinata Alessi. «Catania – scrive l’associazione – è una città che negli ultimi anni ha visto aggravarsi le situazioni di povertà assoluta, con la crescita del disagio sociale ed economico. Sono tante le associazioni e i gruppi di cittadini, i centri sociali che hanno tentato di dare sostegno e aiuto alla popolazione più vulnerabile, in particolare alle persone senza casa costrette a vivere in giacigli di fortuna». «Catania non è solo la città del turismo o degli esercenti commerciali – conclude Catania bene Comune – e non saranno le sanzioni amministrative a chi è nulla tenente o gli allontanamenti dal centro delle persone senza fissa dimora a rendere la città più sicura o a migliorare le condizioni di chi vive in assoluta povertà e solitudine». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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