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La lite e la fuga con Alessandra (verso l'Ucraina?): ore di ansia per la bimba sparita a Riposto

Il papà della piccola ha sporto denuncia ai carabinieri tra le ipotesi un allontanamento volontario della donna

Mario Previtera

26 Giugno 2023, 08:31

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È allarme a Riposto per la scomparsa di una bambina di tre anni, Alessandra, e la madre ucraina di 44. L’ipotesi privilegiata è che si sia trattato di un allontanamento volontario. A lanciare l’allarme il padre della piccola, Leonardo Pappalardo, 59 anni, ripostese, rappresentante di prodotti alimentari, che ha sporto denuncia preventiva ai carabinieri.

L’uomo teme che la moglie possa avere deciso, arbitrariamente, di portarla fuori dall’Italia, magari per ritornare al Paese d’origine, assieme alla figlia 13enne ucraina che la donna ha avuto da una precedente relazione.

Secondo quanto si è appreso, la 44enne sarebbe andata via venerdì scorso, non dando più segnali di sé né delle sue due figlie. Sembra che si sia allontanata da casa, a Riposto, senza portare con sé vestiti ma solo con due telefonini, un caricabatterie e la carta di credito. Pappalardo si è accorto dell’assenza della moglie con le due figlie, al rientro dal lavoro, nella serata di venerdì. Nell’immediatezza, pensava che potessero essere in giro per una passeggiata, ma, con il trascorrere delle ore, ha iniziato a preoccuparsi, allorché l’uomo ha più volte tentato di chiamare al telefono la moglie, trovando però sempre il cellulare disattivato.

A quel punto, dopo vari tentativi e dopo avere sentito alcuni amici della coppia, Pappalardo, temendo il peggio, dopo circa 3 ore si è recato presso il comando dei carabinieri per sporgere denuncia. L’uomo avrebbe anche raccontato che con la moglie vi sarebbe stato, due giorni prima della scomparsa, solo un banale diverbio e che nulla lasciava presagire l’allontanamento.

Pappalardo, per mezzo del proprio legale, l’avv. Enzo Iofrida, ha poi chiesto aiuto, rivolgendo tramite i media un accorato appello e divulgando le foto della piccola. «Il mio assistito è preoccupato per le sorti della figlia – afferma il legale dell’uomo – non sappiamo se la moglie abbia intenzione di portarla lontano dall’Italia, magari nel proprio Paese. Chiediamo la collaborazione di tutti. Abbiamo diffuso alcune foto e le generalità della bambina, nell’esclusivo interesse della minore affinché possa essere ritrovata velocemente. Chiunque l’abbia vista, pertanto, lo segnali ai carabinieri. Il fattore tempo, in questi, casi è fondamentale».

Sul fronte delle indagini vige il massimo riserbo. L’avvocato Iofrida, dal canto suo, ha avviato una indagine parallela, verificando la presenza di telecamere nella zona in cui è avvenuto l’allontanamento della donna con le due figlie, nell’intento di delineare la dinamica dell’accaduto. Secondo l’avv. Iofrida è importante, infatti, ricostruire tutti i movimenti della donna, i mezzi che ha usato, un autobus piuttosto che un treno, magari raggiungendo a piedi la stazione ferroviaria di piazza Mazzini a Giarre, risalendo dal centralissimo corso Italia, lungo il quale vi sono decine di telecamere. Non è comunque da escludere che la donna abbia trovato accoglienza da un’amica del posto che, magari, la starebbe ospitando, ignorando il fatto che sia stata sporta denuncia di scomparsa ai carabinieri.

Intanto, stando al rapporto del ministero della Giustizia, sono circa 400 i minori che ogni anno vengono portati via dall’Italia. In realtà, calcolando i casi non denunciati o molto controversi, si valuta che il numero salga addirittura a 1.000. A rendere ancor più drammatica la stima, il fatto che meno del 5% rientri in Italia. Degli altri si perdono le tracce negli anni, senza nessun impegno delle Autorità preposte per riportarli fisicamente a casa. Un “buco nero” causato da pesanti lacune nelle leggi internazionali e soprattutto nazionali, che rendono uno dei genitori impotente, completamente invisibile.