Aeroporto Catania, persi almeno 40.000 pernottamenti in Sicilia: e il Terminal A non riapre prima del 12 agosto
A fronte di dichiarazioni rassicuranti da Regione e Sac, ancora gravi disagi per i passeggeri. E Confindustria: «Perdite incalcolabili»
Ormai l'emergenza dell'aeroporto di Catania sta diventando cronica. Da più parti - dalla Regione, dalla Sac - si sentono annunci sempre più rassicuranti sul una rapido ritorno alla normalità e sugli sforzi che vengono fatti per alleviare i disagi dell'utenza. Eppure continuano ad arrivare in redazione segnalazioni di dirottamenti improvvisi, di lunghi ritardi, di mancate riprotezioni, di carenza dei servizi di assistenza a terra, di zero organizzazione degli spostamenti dallo scalo in caso di assegnazione di voli alternativi. Disagi ai quali anche noi stiamo purtroppo cominciando a fare il “callo”, perchè li sentiamo e li vediamo quotidianamente dal 16 luglio scorso, giorno in cui è scoppiato quel maledetto incendio.
Ai problemi dell'utenza vanno aggiunti i danni d'immagine per la Sicilia e i danni economici che ci sono stati al turismo isolano dopo che tanti rinunciato alla vacanza per i problemi dell'aeroporto di Catania. In tanti hanno preferito disdire, piuttosto che essere sballottati per l'Isola e finire magari dirottati all'aeroporto di Trapani che in bus dista quasi cinque ore da quello di Fontanarossa. Secondo una indagine di CST per Assoturismo Confesercenti, il caos generato dall’incendio dell’aeroporto di Catania e dalle conseguenti difficoltà di trasporti ha avuto un impatto negativo, facendo saltare almeno 40mila pernottamenti in Sicilia.
Il mini-Terminal
La società di gestione dell’aeroporto di Catania ha annunciato ieri il completamento del nuovo Terminal provvisorio che la Sac ha approntato insieme con l’Aeronautica militare fra il Terminal C e B. La struttura di circa 500 metri quadrati, dotata di apparecchiature per il controllo dei bagagli da stiva e un varco security per i passeggeri e i bagagli a mano, è stata già consegnata alla Sac che sta provvedendo a istallare i monitor, le postazioni check in, i gate, oltre alla segnaletica di sicurezza, alle sedute e ai distributori di acqua e cibo.
Non appena concluse queste operazioni, come già anticipato, il Terminal sarà operativo a partire dalla mezzanotte di oggi e consentirà di portare i voli operati da Catania dai 10 attuali (ogni ora, 5 arrivi e 5 partenze), a 14 voli ogni ora (7 arrivi e 7 partenze) contro i circa 21 di prima dell'emergenza incendio.
Da domani, dunque, i passeggeri trasportati da e per Catania arriveranno al 70% del totale che, sommati al 15% operato da Comiso, porterà il sistema aeroportuale della Sicilia orientale a processare circa l’85% dei passeggeri totali.
La data
Ma la normalità appare piuttosto lontana se sono vere le indiscrezioni raccolte ieri sera tra i fornitori dei negozi dell’area partenze, ai quali è stata comunicata la data di riapertura del 12 agosto.
«Un calvario senza fine per i passeggeri. Perdite ancora incalcolabili per le imprese. Un grave danno d’immagine per la città proprio nell’anno in cui il sistema turistico si preparava a registrare il «tutto esaurito» tuona oggi Confindustria Catania sottolineando come «a quasi 20 giorni dall’incendio che ha colpito l’aeroporto Fontanarossa, non ci sia nessuna certezza sui tempi dell’effettivo ripristino della completa operatività dello scalo, ma grande caos nella gestione dell’emergenza e nessuna prospettiva a breve di ritorno alla normalità».
Sac sott'accusa
Per gli industriali etnei «è inaccettabile constatare che nel momento in cui occorrerebbe una reale presa di coscienza rispetto all’inadeguatezza di un sistema che non è riuscito ad affrontare con efficacia l’emergenza scaturita dall’incidente si continuino invece a diffondere da parte dei vertici della Sac dichiarazioni che stridono con la realtà dei fatti. Pesa, e anche molto, il tentativo di dipingere l’accaduto come una fatalità verso la quale non si potesse reagire con migliore tempismo».
Occorre «risalire velocemente alle responsabilità per trarne le dovute conseguenze e aumentare le capacità di fronteggiare anche le emergenze minori che si possono verificare in una struttura altamente sensibile» dice ancora Confindustria etnea, secondo la quale «sarebbe il primo passo per ristabilire un clima di chiarezza». A parere degli industriali serve «un intervento politico istituzionale risolutivo e deciso per garantire al più presto un ritorno alla "piena operatività" e un immediato innalzamento dei livelli di qualità e sicurezza, imprescindibili obiettivi di un aeroporto che rappresenta la principale porta di accesso del Mediterraneo».