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Timpa di Acireale, tre frane aprono ferita nel costone: pericolo al belvedere

Di Nello Pietropaolo |

Acireale (Catania) – Frana la Timpa di Acireale come ormai non accadeva da tempo! Nelle ultime ore, infatti, sono stati registrati tre cedimenti dal costone lavico che si snoda nel contesto del territorio della frazione di Santa Maria La Scala.

Questa fase critica ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di venerdì con un distacco di materiali da un’area attigua a quella dove sorge un camping. Sul posto sono subito intervenuti per i primi rilievi il personale della polizia municipale, vigili del fuoco, protezione civile comunale su direttive dell’assessore Palmina Fraschilla e del responsabile della unità operativa, capitano Stefano Leone, con l’assistenza del geometra Francesco Gulli, e ancora della Guardia costiera. Constatata la situazione, in via precauzionale, in tal modo – come ha avuto modo di sostenere l’assessore Fraschilla – si è provveduto a spostare alcune roulotte e a mettere in sicurezza le aree adiacenti che comunque ricadono al di fuori della struttura ricettiva.

La notte è trascorsa tranquilla, e tutto lasciava propendere, come già altre volte registrato sulla Timpa, ad un episodio unico, senza seguito alcuno; invece nella mattinata di ieri, e questa volta sotto gli occhi anche di bagnanti e pescatori in barca, si è avuto una sorta di “sciame” franoso che sta destando preoccupazione negli esperti. Il primo episodio, avvenuto intorno le 11, è stato di piccola entità, mentre il secondo cedimento, avvenuto poco meno di un’ora dopo, è stato invece persino ripreso in diretta da una emittente televisiva acese, mentre l’operatore stava effettuando riprese a bordo di una imbarcazione.

I bagnanti che si trovavano in una “caletta” della struttura ricettiva, in un luogo in ogni caso al sicuro, d’improvviso sono stati investiti da una nube di polvere, conseguente al distacco da un tratto di parete rocciosa, distante quasi una trentina di metri, di massi dalla notevole consistenza che sono così rotolati a mare e sulla battigia, dopo una corsa di quasi un centinaio di metri. Bagnanti comprensibilmente impauriti che si sono resi conto dell’accaduto nel momento in cui la “nube” è scomparsa.

La “ferita” che si è aperta sul costone è ora ben visibile dal mare da dove si può notare il percorso di scivolamento compiuto dai macigni e dalle rocce. Nuovo sopralluogo dei tecnici per verificare lo stato dei luoghi sulla base di questi movimenti franosi avvenuti nella mattinata di ieri. Di conseguenza i vigili del fuoco hanno disposto l’interdizione per i presenti nel camping e di portarsi sul belvedere a picco sul mare dal quale è possibile godere una magnifica visione di ampi tratti del litorale della Riviera dei Limoni. Al di sotto della struttura, infatti, si è creata una sorta di scavernamento dovuta al distacco di una parte del materiale che ha ceduto durante la seconda frana avvenuta in mattinata.

Il tratto di Timpa fra Santa Maria La Scala e Santa Tecla risulta già essere sorvegliato speciale per precedenti casi di movimenti franosi avvenuti in passato. L’area del camping si presenta sicura in quanto, attraverso l’allora sindaco Roberto Barbagallo, qualche anno fa nella parete vennero effettuati moderni interventi di potenziamento del terreno; infatti, mentre era prevista in mare la posa di una barriera soffolta che ebbe a suscitare notevoli polemiche anche da parte degli ambientalisti, si optò poi, nell’ambito di un finanziamento della Regione per la messa in sicurezza anche di altre zone sulla Timpa, come per il territorio di Santa Caterina, per procedere direttamente a interventi sulla terraferma.

Con il provvedimento dello scorso mese di marzo, a seguito di ordinanze emesse nel tempo dalla Capitaneria di porto di Catania riguardanti i tratti mare e di costa interdetti alla balneazione, non per motivi connessi a inquinamento ambientale, è vigente il divieto dal confine di una struttura alberghiera di Santa Tecla, definita Santa Tecla Sud, fino all’area di inizio del camping, considerata come Santa Maria La Scala Nord.

Nel “bollettino” emesso dall’Assessorato alla salute vengono riportati pure latitudine e longitudine in quanto questa zona di mare in estate è piuttosto frequentata da subacquei e diportisti che vi gettano l’ancora quasi a ridosso della riva e quindi ai piedi del costone, trovando un mare incontaminato e una natura selvaggia costituita dalla riserva naturale della Timpa.

Altre aree interdette censite risultano a Santa Tecla i 300 metri a Nord dalla antica “garitta” e ancora a Santa Maria La Scala la contrada Testa dell’acqua.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA