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Catania, processo Agorà: le 54 richieste di pena della pg NOMI

La requisitoria ieri a Bicocca.

Laura Distefano

05 Ottobre 2023, 07:52

agorà

Sono 54 le richieste di pena avanzate ieri a Bicocca dalla pm Raffaella Vinciguerra al termine di una lunga requisitoria del processo, stralcio abbreviato, nato dalla maxi operazione del Ros “Agorà”. L’inchiesta, scattata a giugno dello scorso anno, rase al suolo Cosa nostra. Furono infatti arrestati i vertici operativi dei Santapaola-Ercolano di Catania, dei Nardo di Lentini e dei La Rocca di Caltagirone.
La pm, tranne un’istanza di assoluzione, ha fatto richieste pesantissime (dai 3 ai 20 anni) considerando lo sconto di un terzo previsto per il rito alternativo.

L'inchiesta

Un’indagine, coordinata all’epoca anche dal pm Marco Bisogni oggi membro togato del Csm, che mise in ginocchio anche la cupola imprenditoriale della famiglia mafiosa, colpendo in particolare Gianfranco La Rocca (chiesta condanna a 20 anni) , figlio del defunto padrino Ciccio, che avrebbe avuto la capacità di ingraziarsi colletti bianchi e imprenditori al fine di mettere il becco nel mondo degli appalti.

A Catania la base logistica era nell’officina di Turi Rinaldi, millemachini, (chiesta condanna a 20 anni) a zia Lisa. Qui avvenivano i summit e gli incontri tra affiliati. E grazie a una perfetta intuizione investigativa i carabinieri piazzano una cimice e una telecamera davanti al regno del meccanico. E dalle conversazioni gli investigatori comprendono che c’è una cabina di regia al comando del più potente clan della Sicilia orientale. Rinaldi è affiancato da Michele Schillaci (posizione ieri stralciata) e da Carmelo Renna (chiesta condanna a 20 anni), quest’ultimo è una vecchia guardia della cosca ed era stato da poco scarcerato. Il periodo a piede libero è durato veramente poco. Tra ricambi d’auto e motori sono passati quasi tutti, tranne il vertice della famiglia di Caltagirone che avrebbe addirittura anche esitato ad accettare l’invito dei boss catanesi. Rileggendo e analizzando le intercettazioni il Ros decodifica la nuova mappa della mafia, evidenziando le squadre dei quartieri. Dal Villaggio Sant’Agata a Lineri. Ma da zia Lisa passano anche i Santapala di ‘sangue’, in particolare Gabriele (chiesta condanna a 16 anni), fratello di quel Francesco ‘colluccio” che fino al 2016 fu rappresentante provinciale della famiglia catanese di Cosa nostra. A un certo punto il giovane rampollo si è lamentato del fatto che non sarebbero arrivati i soldi al fratello detenuto. E precise accuse vengono indirizzate a Schillaci, che sarebbe stato deputato a tenere la carta degli stipendi da elargire con i proventi della droga.

I pentiti


A dare formidabili riscontri a quanto già cristallizzato dalle conversazioni captate grazie alle microspie sono stati i collaboratori Filippo Scordino (chiesti 3 anni e 10 mesi) e Vincenzo Castelli. Quest’ultimo è un adranita che avrebbe gestito una piazza di spaccio nella cittadina etnaa per conto di Gabriele Santapaola. Una volta finito in manette ha deciso di intraprendere la strada della collaborazione. Il blitz si fermò al secondo livello di comando: si dovrà aspettare infatti settembre, con l’operazione Sangue Blu, per arrestare il rappresentante provinciale Ciccio Napoli, oggi al 41 bis.

Tutte le richieste di pena

Tutte le richieste di pena del sostituto procuratore: Calogero Aquilino, 16 anni, Tiziana Bellistri 13, Sebastiano Basso 18, Antonino Sebastiano Battaglia 18, Antonino Briganti 12, Gesualdo Briganti 20, Salvatore Briganti 10 anni e 8 mesi, Mario Brullo 10 , Rosario Ciaffaglione 16, Francesco Compagnino 16, Vincenzo Comparato 14, Filippo Crisafulli 6, Vito Cutrera 4, Alessandro De Petro 4, Sebastiano Giovanni Desi 16, Salvatore Di Liberto 16, Benedetto Giuseppe Distefano 20, Carmelo Fallara 10 e 8, Alessandro Antonio Fatuzzo 16, Salvatore Fazio 20, Luigi Ferrini 20, Giuseppe Furnò 20, Salvatore Giarrusso 20, Francesco Giordano 10 e 8, Carmelo Gualtieri 4, Antonino Guercio 20, Gianluca Italia 10, Gianfranco La Rocca 20, Sebastiano Midore 16, Giuseppe Midore 16, Nicholas Midore 16, Pasquale Oliva 20, Salvatore Orefice 4, Orazio Papale 16, Maurizio Pinzone Vecchio 16, Benito Privitera 20, Domenico Querulo 8, Salvatore Rannesi 20, Carmelo Renna 20, Salvatore Rinaldi 20, Gaetano Riolo 16, Edigio Russo 10 e 8, Gabriele Santapaola 16, Vincenzo Sapia 16, Giuseppe Scuderi 10, Lorenzo Sgroi 16, Barbaro Stimoli 10, Matteo Vasta 10, Santo Venuti 10 e 8, Rosario Zagame 6. La pm ha chiesto invece per i pentiti Filippo Scordino (ex soldato del clan Nizza) 3 anni e 10 mesi e 11mila euro di multa e 5 anni e 4 mesi per Vincenzo Castelli. Per entrambi Vingiguerra ha insistito per riconoscimento dell'attenuante della collaborazione. Infine ha chiesto una sentenza d’assoluzione per Giuseppe Garasi. Il prossimo turno è per le difese. Il calendario, considerando i numeri, è composto da numerose udienze. Per la sentenza occorrerà aspettare diversi mesi. Forse il 2024.