Oikos, una telenovela senza un finale: Valanghe d’inverno resta aperta
"I giudici si esprimano presto". Perdura il contenzioso che riguarda la mega discarica che si trova a pochi passi da Misterbianco e Motta Sant'Anastasia
Inceneritori
In tanti magari la definiscono con ironia una “telenovela”, ma la storia legata alla mega-discarica di Valanghe d’inverno - a due passi dagli abitati di Misterbianco e Motta S. Anastasia - e al suo eterno contenzioso resta una questione seria che investe salute, ambiente, forti quanto differenti interessi, coinvolgendo popolazioni, istituzioni, forze politiche e magistratura amministrativa (e nel tempo, ben quattro presidenti della Regione e i relativi vertici assessoriali e dirigenziali).
Una questione che si riteneva da molti chiusa, ma non era difficile prevedere il contrario nel perdurare dello scontro legale: con l’ordinanza n. 350/2023 nell’ottobre scorso, il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana sospendeva gli effetti della precedente sentenza n. 391 del 22 marzo 2023 pubblicata a giugno che - dopo la pronuncia del Tar di Catania del 14 giugno 2022 - aveva bloccato lo smaltimento dei rifiuti nell’impianto; ciò in attesa della decisione dello stesso Cga sul ricorso per “revocazione” presentato da Oikos che gestisce la struttura, rendendo possibile un riutilizzo temporaneo della discarica. E i legali dei Comuni di Misterbianco (Nicolò D’Alessandro) e Motta(Agatino Cariola) di recente hanno chiesto in nome dei sindaci al collegio giudicante di «fissare in tempi rapidi l’udienza di merito per la trattazione del giudizio» sul ricorso di Oikos, rivendicando «una decisione in tempi solleciti, per l’esigenza di dare piena applicazione, nella vicenda, al principio di precauzione che impone di limitare il possibile pregiudizio alla salute della popolazione delle nostre comunità conseguente al ripristino della discarica». A fronte della controversia, l’assessore regionale Roberto Di Mauro preannuncia: «Rispetteremo le decisioni della magistratura». Ma da Palermo i Comuni coinvolti e gli ambientalisti si aspettano di più.
E dopo il ricorso del Comune di Misterbianco (con il riconfermato avvocato D’Alessandro) contro la “revocazione” della sentenza di chiusura della discarica, nei giorni scorsi è stata presentata una memoria “ad adiuvandum” da Legambiente, con i legali Corrado Giuliano e Salvo Nanè (anche per Zero Waste Sicilia e Comitati No discarica, non legittimati dalla magistratura).
Nel frattempo, dopo l’autorizzazione cautelare e temporanea del Cga alla riapertura dell’impianto di smaltimento, accogliendo le ragioni dell’Oikos sul paventato «pregiudizio grave e irreparabile» per l’impresa dall’eventuale chiusura con le operazioni di copertura e bonifica, sono intervenuti due nuovi elementi: la decisione della Regione di abrogare il limite di 3 chilometri di distanza minima delle discariche dagli abitati (uno dei punti-chiave alla base dell’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione Aia), e l’annullamento, per sopravvenuta prescrizione, delle condanne di Domenico Proto e Gianfranco Cannova nel processo per corruzione: eventi che “cozzano” contro le denunce degli ambientalisti e le loro battaglie condotte da 13 anni.
A Misterbianco, dopo le amministrazioni di Nino Di Guardo - a suo tempo accusato da Oikos di «strumentalizzazioni politiche e ideologiche» nella sua «battaglia della vita» contro la discarica assieme ai comitati - il nuovo sindaco Marco Corsaro (di opposto colore politico) nel continuare «la difesa dell’ambiente e della salute della popolazione locale» ribadisce che «occorre superare il sistema delle discariche».