Catania, il Piano urbanistico generale "accelera": entro Sant'Agata il documento da trasmettere in Consiglio
Il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Paolo La Greca: presto l'atto di indirizzo
Un passaggio fondamentale per accelerare l’iter del Pug, il Piano urbanistico generale, e una scadenza difficile da dimenticare o confondere con qualunque altra, meno che mai a Catania, le celebrazioni agatine. «Entro la prossima festa di Sant’Agata l’atto di indirizzo del Pug sarà emanato dalla Giunta che ne ha competenza in base a quanto previsto dalla legge 19 del 2020 - anticipa il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Paolo La Greca - successivamente il documento preliminare passerà all’esame prima della commissione e poi del Consiglio comunale».
Passaggi fondamentali
Passaggi fondamentali, insieme al confronto con la città, con l’obiettivo di avere nel 2025 il Pug in fase di conferenza dei servizi convocata dal Comune con tutti gli enti interessati per l’approvazione, come priorità dell’amministrazione Trantino.
L’iter dello strumento urbanistico è oggi in una fase cruciale mai raggiunta negli oltre cinque lunghissimi decenni di attesa, nel corso dei quali la città è cresciuta inevitabilmente in modo disordinato e confuso, gestendo da un’amministrazione all’altra tra difficoltà e carenze la sua evoluzione e le varie dinamiche di cambiamento socio urbanistico, che hanno incrementato negli ultimi anni il numero di pendolari (ormai intorno al numero dei trecentomila residenti) che ogni giorno entrano a Catania, ne utilizzano i servizi e vi producono (e a volte “esportano”) rifiuti.
I nodi più complessi
È solo uno dei complessi nodi a cui dovrà dare risposta il futuro Pug, insieme alla necessaria maggiore resilienza del territorio e all’adeguamento delle infrastrutture rispetto a un clima sempre più estremo, ai temi del consumo di suolo e di un equilibrato sviluppo e risanamento delle periferie, del waterfront e del rapporto col mare da recuperare e ricostituire anche attraverso l’interramento della linea ferroviaria previsto dal mega intervento urbanistico del nodo Catania, e con l’integrazione tra zona storica, Civita in primis, e futuro assetto disegnato dal Piano regolatore del porto.
A tutto questo, ai progetti in itinere o già realizzati (“piazze sport” al lungomare e nei quartieri), allo studio di dettaglio del centro storico che rappresenta di fatto l’avanzamento sostanziale dell’iter del Piano Urbanistico Generale che più fa sperare nella svolta di quella che dal lontano 1969 è l’incompiuta cronica della città, ha lavorato e lavora Enrico Trantino, prima come assessore all’Urbanistica della precedente amministrazione, e adesso da sindaco che con la sua Giunta e col Consiglio comunale potrebbe passare alla storia centrando l’obiettivo dell’approvazione del Pug, come è tra le priorità (se non “la priorità”) della sua agenda.
Lo studio di dettaglio, in particolare, è un fondamentale strumento di pianificazione urbanistica, aggiornato e rivisitato anche alla luce delle nuove norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base del centro storico.
L’obiettivo è dunque possibile, ma il traguardo principale, al di là degli uomini, delle donne e delle stagioni politiche che passano, sarà quello di lasciare alla città e soprattutto alle future generazioni di catanesi uno strumento già proiettato in un futuro che già corre sempre più veloce, inversamente all’interminabile passato del Piano Urbanistico Generale.