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Catania e il centro storico sempre più pedonale, il sindaco Trantino sui "social": «Non arretriamo»

Il dibattito sulla disciplina del traffico nel centro cittadino prosegue

Maria Elena Quaiotti

13 Gennaio 2024, 19:05

La piazza Duomo di Catania

La piazza Duomo di Catania

«Qualcuno si lamenta per le nostre scelte in tema di mobilità. È giusto che ci si confronti, ma che non si arretri rispetto a una visione di città moderna fondata sulla sostenibilità. A qualcuno può non piacere; ma quel qualcuno vorrebbe che piazza Duomo sia com'era fino a qualche tempo fa, o la preferisce nella versione di adesso?», firmato Enrico Trantino.

Il sindaco “social” ma con discrezione, ci ha già abituato a messaggi “forti” trasmessi usando il web. Non pensiamo certo lo faccia per distrarre dai tanti temi scottanti aperti in città, ma appena prima delle 18 sul suo profilo pubblico di Fb è tornato a parlare di mobilità con un evidente riferimento alle pedonalizzazioni in atto allegando due foto esplicite di piazza Duomo “prima” e “dopo” la pedonalizzazione.

Il riferimento, non casuale, sembra essere ad una recente commissione consiliare Urbanistica in presenza in via Antonino di Sangiuliano e dintorni che ha ospitato una delle tante associazioni di commercianti attive in città, Mio Italia, dichiaratamente contraria alle modalità di attuazione di zone a traffico limitato, aree pedonali e videosorveglianza. E con dichiarazioni pubbliche, quanto meno da verificare, del presidente Roberto Tudisco su “consiglieri che non ne sapevano niente, o non avevano risposte alle nostre domande”.

All'“attivo” c'è la recente sperimentazione in piazza Stesicoro, le tre nuove aree pedonali previste nei dintorni (Sant'Agata al Carcere, Penninello e San Camillo), le Ztl già attive, alcune in vista di ampliamento.

Inevitabili le centinaia di “reazioni” e altrettanti i commenti al post del primo cittadino, tra chi rivendica l'attenzione anche alle periferie e non solo al centro storico, la necessità di mezzi pubblici (bus e metropolitana) efficienti e puntuali, piste ciclabili, ma anche parcheggi alternativi, l'effettivo controllo sul rispettl di Ztl e aree pedonali, su tutti il necessario “cambiamento di mentalità” dei catanesi. Che andrebbero a comprare il pane entrando direttamente in negozio con l'auto…

“Mai tornare indietro”, “Sindaco vada avanti, non si arrenda”, “la parte buona della città saprà apprezzare” tra i commenti positivi più ripetuti. “Ha un'idea anche per viale Rapisardi?”, “se ci fossero parcheggi e bus puntuali, magari…”, “state pensando solo ai turisti”, “obbligherei chi occupa il suolo pubblico nelle aree pedonali ad un look più simpatico e caratteristico” e richieste di più verde tra i commenti critici più “costruttivi”.

Di pedonalizzazioni avevamo scritto sulle pagine de La Sicilia proprio nei giorni scorsi, erano intervenuti Lorenzo Costanzo, presidente Cidec (confederazione italiana esercenti e commercianti) che aveva rilevato: “prima di chiudere servono abbonamenti agevolati dei parcheggi per i negozianti. E comunque i clienti devono avere la possibilità di parcheggiare anche a tempo”. “Siamo favorevoli – è la posizione del coordinamento dei Comitati dei residenti del centro storico, rappresentati da Anna La Bruna – ma a tale scopo dovrebbe essere abolita la delibera n. 165 del 2018 di istituzione delle zone di rilevanza storico ambientale ai fini del rilascio del suolo pubblico per favorire la reale tutela delle aree, anche Unesco”. Ovvero, il tema è il moltiplicarsi di dehors, sedie e tavolini senza regole uniformi, ma soprattutto senza adeguati controlli su dimensioni, orari di chiusura, emissioni sonore non autorizzate a cui abbiamo assistito specie con i decreti “libera tutti” ai tempi del Covid, di cui si vivono ancora gli strascichi, in mancanza di adeguata regolamentazione.

“Non possiamo certo essere contro le pedonalizzazioni – aveva detto Viola Sorbello, Legambiente Catania – e non solo nelle traversine di piazza Stesicoro, piazza che visto il successo della sperimentazione andrebbe pedonalizzata in modo permanente, ma anche altrove. Pedonalizzare deve essere un beneficio per la salute, ma serve altresì che le aree pedonali non si limitino ad essere ad uso e consumo di ristoranti e commercianti, e che vi sia un vero piano strategico. Non lo inventiamo noi, ce lo insegnano le strategie di mobilità sostenibile adottate da città che sono certamente più avanti di noi: la pedonalizzazione funziona dove coesistono metropolitana, bus e parcheggi scambiatori. Il risultato? Si decongestiona la zona e la vivibilità aumenta”.