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Mafia, condannati in appello i boss dei Cappello-Bonaccorsi e le donne del clan

Nel 2020 la squadra mobile sgominò le tre “correnti criminali” della cosca. Ci sono anche tre assoluzioni

Laura Distefano

19 Gennaio 2024, 22:31

mario-strano

Erano quasi le 16,30 quando la presidente Carmela La Rosa, presidente della Terza sezione penale della Corte d’Appello di Catania ha letto la sentenza del processo di secondo grado del processo denominato Camaleonte. Imputati le tre anime del clan mafioso dei Cappello. E ci sono anche diverse donne della cosca, tra mogli e figlie.
Il nome dell’operazione del 2020 eseguita dalla squadra mobile trasse ispirazione dalla figura di Mario Strano, vecchio lupo dei Santapaola di Monte Po che a un certo punto decise di fare un’alleanza criminale con i Carateddi di Sebastiano Lo Giudice. Secondo il teorema investigativo Mario ‘acchiana e scinni’ - nomignolo conquistato per la sua abilità di rapinatore in trasferta nel passato e condannato a 16 anni e 4 mesi - sarebbe riuscito a mettere a regime un gruppo criminale capace di creare un asse della droga anche con l’Isola di Malta, dove è coinvolto il genero Luigi Scuderi (16 anni e 10 mesi), autonomo ma comunque alleato ai Cappello-Carateddi. Ed è in questa organizzazione che avrebbero avuto un ruolo di peso le donne della famiglia Strano.


Le altre due correnti sarebbero quella storica e legata all’ergastolano Turi Cappello che avrebbe Giovanni Pantellaro (8 anni concordati) e la frangia militare dei Carateddi con i fratelli Concetto e Simone Bonaccorsi, rispettivamente condannati alle pene concordate di 14 e 9 anni.
I sostituti procuratori generali Giovannella Scaminaci e Iole Boscarino hanno sostenuto l’accusa nel processo di secondo grado.


La Corte d’Appello ha rideterminato la condanna per tre imputati. Luigi Scuderi 16 anni e 9 mesi, Mario Strano 16 anni e 4 mesi, Goffredo Francesco Treccarichi Scauzzo 15 anni e 4 mesi. Per il resto delle posizioni si tratta di pene concordate: Alfio Carmelo Anastasi 3 anni 4 mesi 20 giorni e 12.000 euro, Salvatore Arcidiacono 6 anni, Concetto Bonaccorsi 14 anni, Simone Bonaccorsi 9 anni, Salvatore Castorina 6 anni, Giovanni Crisafulli 16 anni, Cristopher Michele Cuffari 9 anni e 4 mesi, Giuseppe Culletta 7 anni, Salvatore Culletta 14 anni, Concetto Di Maggio 13 anni, Andrea Alessandro Fusto 8 anni, Giovanni Geraci 6 anni e 8 mesi di reclusione, Giuseppe Grasso 8 anni, Alfio Gresta 6 anni, Antonino Guardo 8 anni, Massimiliano Lizzio 8 anni, Lorenzo Cristian Monaco 8 anni, Massimo Palazzo 11 anni, Giovanni Pantellaro 8 anni, Carmine Romano 9 anni e 4 mesi, Anna Russo 7 anni, Giuseppa Russo 7 anni, Vincenzo Salamone 8 anni 10 mesi e 20 giorni, Fabio Santoro 10 anni e 8 mesi, Luca Santoro 16 anni, Davide Schillace 7 anni, Concetta Strano 7 anni, Paola Strano 1 anno e 4 mesi (pena sospesa), Orazio Sebastiano Tucci 2 anni 8 mesi e 20.000 euro di multa. Sentenza del gup confermata nei confronti di Fabio Berti (8 anni), Giuseppe La Placa (11 anni e 8 mesi), Celeste Millan (2 anni), Giuseppe Sottile (2 anni) e Nicolò Sottile (2 anni e 8 mesi). Assolti invece Andrea Giuffrida, Salvatore Massimiliano Salvo (‘u carruzzeri) e Nunzio La Torre.