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Catania, il rogo (doloso) al Cioccolato Caffè del Lungomare: le indagini si concentrano sulle videocamere

Gli investigatori sono alla ricerca di nuovi indizi che possano ricostruire l’accaduto

Francesca Aglieri Rinella

03 Aprile 2024, 14:28

rogo

E’ sulle immagini delle videocamere di sorveglianza che si concentrano le indagini della polizia dopo l’incendio che ha causato il ferimento del titolare del bar Cioccolato caffè di viale Ruggero di Lauria 131 - Alessandro Leone - e l’evacuazione in via precauzionale della palazzina del lungomare. Tutto i condomini sono rientrati nei loro appartamenti, tranne i proprietari dell’abitazione sopra al bar che ha avuto alcuni danni strutturali da verificare.

Gli agenti della Mobile hanno sentito i condomini dello stabile e sono in attesa che Leone - in Rianimazione all’ospedale Cannizzaro per una serie di problemi respiratori legati al fumo inalato durante il rogo - possa fornire la sua versione. Sulla matrice dolosa dell’incendio non c’è alcun dubbio, come testimonia l’informativa dei vigili del fuoco redatta con il supporto del nucleo investigativo di Palermo e inviata alla Procura di Catania. Ma gli investigatori sono alla ricerca di nuovi indizi che possano ricostruire l’accaduto.

Il bar-gelateria “Cioccolato Caffè” è stato inaugurato nel 2011 e insieme con Leone, per alcuni anni, ci sono stati altri due soci, poi fuoriusciti nel 2014. La bottega del lungomare non è di proprietà di Leone, ma in affitto. E la società “Dolci Tentazioni” a cui fa capo il bar - amministrata da un parente diretto di Leone – è dal 2021 in liquidazione. Alessandro Leone, con il bar chiuso per ristrutturazione, aveva bisogno di soldi?

Via vai

Stamattina vicino alla palazzina annerita è ripreso il solito via vai. Tra i residenti c’è chi giura di non avere mai notato qualcosa di strano e chi si interroga sulle condizioni igienico-ambientali dell’edificio di sei piani in cui abitano diverse famiglie e sono ospitati alcuni studi medici. Ma a novembre dello scorso anno una bottiglia incendiaria aveva messo i residenti in allarme. Per questo la polizia tiene aperte tutte le ipotesi, senza al momento privilegiarne alcuna.