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Uxoricidio Giarre, Sara uccisa con diversi colpi di pistola. Ancora “giallo” sulla morte di lui

Di Redazione |

Giarre (Catania) – Da Giarre l’ennesimo tributo di sangue versato dalle donne vittime di violenza. E’ accaduto stamane: Francesco Privitera, 58 anni, muratore, ha ucciso a colpi di pistola l’ex moglie Rosaria, “Sara” Parisi, 58 anni, badante. I due erano separati già da qualche tempo e stavano per divorziare. Il movente sarebbe la gelosia: l’uomo non avrebbe gradito l’attività della moglie, con la quale non conviveva più da sei anni, su Facebook, ipotizzando avesse una relazione (pare che la vittima, così come ricordato dal suo legale, seguisse un gruppo sui social di separati e divorziati). Questa mattina, l’ex marito l’ha aspettata vicino casa e quando Sara Parisi è uscita per andare a lavoro ha cominciato a inveire contro di lei, che ha tentato di allontanarsi. Ma lui l’ha inseguita e le ha esploso contro almeno 14 colpi, sei dei quali quelli mortali, con una pistola calibro 9×19 Beretta con la matricola abrasa uccidendola.

Sono subito intervenuti dei familiari della donna, un fratello e un nipote che sono scesi in strada subito dopo aver sentito gli spari. Non è chiaro se, al quel punto, l’uomo si sia suicidato sparandosi con la pistola un colpo all’addome o se sia rimasto ferito durante una colluttazione con i due uomini, che magari avrebbero cercato di disarmarlo. Trasportato nell’ospedale Cannizzaro di Catania con un elicottero del 118, Privitera è morto alcune ore dopo in sala operatoria. Sarà l’autopsia disposta dalla Procura a chiarire l’esatta dinamica di questo “giallo”, anche se per i carabinieri che indagano resta in piedi la tesi dell’omicidio-suicidio. La coppia aveva due figli, un maschio e una femmina, ma la donna aveva un altro figlio da un precedente matrimonio.

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«Un dramma annunciato» secondo il legale della donna, l’avvocato Patrizia Pellegrino, che seguiva per la vittima la causa di separazione arrivata allo stadio di divorzio, perché, spiega, «è vero che non l’aveva mai picchiata, ma più volte l’aveva minacciata di morte». E ricorda ancora quelle che costrinsero Sara Privitera a presentarsi a un’udienza “scortata dai carabinieri perché lui aveva detto che l’avrebbe uccisa là, davanti a tutti”. Fasi iniziali della separazione, si sottolinea in ambienti giudiziari, tanto che la donna negli ultimi anni aveva sostenuto che i rapporti erano cambiati, che lui aveva modificato i suoi atteggiamenti e che sarebbe anche capitato di uscire insieme.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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