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Santo e Andrea, Catania sgomenta Oggi i funerali dei cugini lottatori

Di Maria Elena Quaiotti |

CATANIA – «In un mese e mezzo il mondo della lotta ha perso tre giovanissimi talenti»: è il primo commento di Salvatore Campanella, titolare del “Lotta Club Jonio”, che conosceva bene Raffaele Barresi, ma anche Andrea Zappalà e Santo Rapisarda, 19 e 16 anni, gli ultimi due rimasti vittime dell’incidente stradale tra via Palermo e via Ippolito Nievo che si è verificato nel pomeriggio di lunedì, proprio mentre stavano andando ad allenarsi alla Polisportiva Club Energy in via Cordai, nel quartiere San Cristoforo.

Santo e Andrea avevano partecipato con la loro tuta blu del Club Energy al funerale di Raffaele Barresi, avevano condiviso con gli altri atleti il terribile dolore della perdita improvvisa di un amico speciale, pensando probabilmente di impegnarsi ancora di più nello sport per onorare la sua memoria. Per i due cugini ora si è organizzato un funerale congiunto, che si terrà oggi alle 15.30 in Cattedrale: uniti nella morte e anche dall’ultimo saluto, loro che erano inseparabili nella vita e che della vita condividevano tutto.

Le indagini degli inquirenti sulla dinamica dell’incidente sono ancora in corso e trapelano pochi dettagli per cercare di dare una spiegazione all’inspiegabile, all’inaccettabile. I ragazzi erano a bordo di uno scooter e sono andati a sbattere contro un’auto e poi contro un muro: «I miei uomini – spiega Stefano Sorbino, comandante dei vigili urbani – hanno trovato solo un casco, accanto al corpo del conducente deceduto sul colpo. Senz’altro stavano andando veloce. A Catania si deve guidare pensando anche alle distrazioni degli altri, purtroppo lo sappiamo tutti».

Per approfondire leggi anche: INCIDENTE STRADALE IN VIA PALERMO

Il quartiere è sotto shock, tutti conoscevano i due ragazzi, che erano anche cugini, le loro ambizioni sportive, il loro essere «bravi ragazzi – ricorda Campanella –. Erano ragazzi sani con una vita semplice, scuola, palestra e casa. Li ho visti fino a dicembre scorso, quando hanno partecipato al Programma nazionale per i giovani talenti e Santo era rimasto fuori solo per un punto. Lui, ritenuto tra i più grandi talenti della lotta libera italiana, aveva gareggiato gli Europei vestendo la maglia della Nazionale. Lo scorso novembre aveva mostrato il suo valore al Trofeo delle Regioni. Andrea militava nella categoria Cadetti e stava seguendo le orme del cugino, era un giovane emergente e molto promettente. Tra l’altro la loro è una famiglia di sportivi, di lottatori, perché Daniele Ficara, ora tecnico alla “Lotta Club Jonio”, aveva vinto titoli a tutti i livelli indossando la maglia della Nazionale ed è loro cugino. Sono vicino a Claudio (Alonzo, ndr), loro allenatore, e la Federazione non abbandonerà le famiglie».

Alla palestra di via Cordai, annessa al centro Gapa (Giovani assolutamente per agire), nome che compare stampato sulla tuta degli atleti del Club Energy, sono stati tanti gli abbracci tra gli amici che ieri pomeriggio hanno deciso di ritrovarsi comunque, sospendendo tutte le attività, per sostenersi a vicenda. Un pensiero su tutti è andato, e va, ai genitori di Santo e Andrea.

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