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Catania, aliquota tributi al massimo Via libera della Giunta alla delibera

Di Giuseppe Bonaccorsi |

CATANIA – Ieri mattina la Giunta comunale di Catania, presieduta dal sindaco Salvo Pogliese, ha approvato la delibera relativa alle aliquote dei tributi da prevedere al massimo consentito, secondo quello che prevede la normativa in materia di Comuni in dissesto. L’atto adesso verrà inviato al Consiglio comunale per l’approvazione definitiva e poi sarà trasmesso al ministero.

Secondo le prime indiscrezioni che trapelano si tratta di un mero atto di indirizzo che cambierà poco o nulla rispetto alle aliquote attuali, perché già in passato, pian piano, le amministrazioni che si sono succedute in Comune avevano provveduto ad aumentarle per fare fronte al taglio dei trasferimenti regionali e statali e garantire i servizi. E difatti per quanto riguarda le aliquote di Tasi e Imu seconda casa tutto rimarrà invariato perché le percentuali previste sono già al massimo consentito. Ci sarà, invece, qualche ritocco alla Tosap, che è la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, ma dovrebbe essere soltanto un aggiornamento secondo gli adeguamenti Istat. Un adeguamento riguarderà anche l’imposta comunale sulla pubblicità e le pubbliche affissioni. Non si sa ancora però – e sarà bene attenzionare la delibera quando verrà resa pubblica – di che percentuale si tratta perché è emerso che negli anni passati nessun adeguamento Istat è stato applicato alla tassa per l’occupazione del suolo pubblico che riguarda bar, locali, ristoranti….

Nei prossimi giorni, invece, gli uffici della Ragioneria e dell’assessorato al Bilancio si occuperanno di altre due delibere collegate a questa già approvata. Si tratta di quelle relative alle modifiche delle percentuali dei Servizi a domanda individuale e di quella relativa alla tassa di soggiorno. Per la prima sembra che anche in questo caso tutto rimarrà invariato, salvo forse piccoli ritocchi. Questo perché tutti i servizi sono già coperti da chi ne fa utilizzo col 36% dei costi, aliquota massima consentita per legge. Discorso differente, invece, per la tassa di soggiorno. Qui invece l’amministrazione sembrerebbe intenzionata a prevedere un leggero aumento della tassa, ma attraverso la concertazione con le categorie coinvolte e gli imprenditori. Per questo, forse già questo venerdì, dovrebbe tenersi in Comune un incontro aperto agli operatori per fare il punto e capire come intervenire. L’obiettivo è prevedere l’applicazione della tassa anche per le case vacanza che negli ultimi anni sono aumentate ma finora senza che siano state coinvolte nel meccanismo di pagamento.

Intanto si attende a breve un provvedimento del governo per prevedere l’inserimento della Tari nella bolletta elettrica. Dopo la bocciatura del provvedimento nel maxi emendamento collegato alla Legge di stabilità, il governo – soprattutto col sostegno degli esponenti della Lega – ne intende riproporre l’inserimento attraverso un decreto. Meno di un mese fa il sindaco Pogliese si era detto apertamente contrario al mancato inserimento della Tari in bolletta che permetterebbe a Catania di recuperare buona parte dell’evasione della tassa che oggi ammonta a circa 40 milioni l’anno. Una volta ottenuto l’inserimento il sindaco si è impegnato con gli uffici a salvaguardare le fasce deboli e coloro che nella realtà non sono in grado di far fronte al pagamento di una tassa rifiuti che negli ultimi 10 anni ha raggiunto livelli esagerati perché la legge prevede che i cittadini debbano pagare l’intero costo del servizio. E su questo punto sarebbe bene avviare un percorso virtuoso che «spinga i cittadini ad aumentare la raccolta differenziata per consentire di ridurre il costo del servizio e di conseguenza le tariffe». Ma per fare tutto ciò ci vorrebbe anche l’avvio della nuova gara settennale che ancora sembra in alto mare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA