"L'estate addosso" dei catanesi: tra spiagge libere e solarium aperti
Con l’apertura degli arenili “Etna” e “Vulcano” e della piattaforma in legno di piazza Sciascia al via ieri la stagione balneare in città. L’assessore Guzzardi: «L’ambiente è di tutti, impariamo a rispettarlo»
“L’estate addosso, un anno è già passato, la spiaggia si è ristretta ancora un metro…”: è sulle note di Jovanotti che inizia la stagione balneare in città, sul litorale sabbioso della Plaia. La colonna sonora è quella scelta da alcuni ragazzi che -radiolina vintage in mano e in attesa della maturità - hanno “inaugurato” l’estate alla spiaggia libera numero tre, la “Stromboli” (in funzione già dal 30 maggio).
Da ieri, sono operative anche le spiagge libere numero uno (“Etna”) e la due (“Vulcano”). Agli arenili, si aggiunge il solarium di piazza Sciascia, mentre per quello di fronte all’istituto Nautico e per la passerella di Li Cuti si dovrà aspettare fino al prossimo sabato. Spazi pubblici che hanno aperto in anticipo rispetto agli altri anni, su input dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Enrico Trantino e dell’assessore al Mare, Andrea Guzzardi.
La spiaggia libera numero tre "Stromboli"
«Oggi (ieri per chi legge ndr) - è il nostro primo giorno di mare – racconta a La Sicilia la neo diciottenne e liceale Luisa - e con i miei compagni di scuola prima della full immersion nello studio, abbiamo scelto la spiaggia libera numero tre per trascorrere una giornata tra sole e relax. È ben attrezzata, c’è un ampio parcheggio e c’è anche la possibilità di affittare i lettini. Per le vacanze dobbiamo attendere la fine degli esami di maturità, quindi per il momento ci godiamo il mare in città».
L'estate dei catanesi
Il sole è caldo, il termometro segna 30° e man mano le tre spiagge libere si riempiono: famiglie con bambini, gruppi di amici, ragazze sole in modalità “tintarella”, coppie di anziani seduti sulle sedie apri e chiudi, bimbi che si divertono nelle aree gioco attrezzate e genitori accomodati ai bar allestiti fronte mare. Ombrelloni, teli mare multicolor, secchielli, palette e tamburelli la fanno da padroni.
La spiaggia libera numero due "Vulcano"
Tiziana e Gianfranco sono marito e moglie: impiegato di banca lui, insegnante lei. Si godono la penombra sotto la pensilina del bar della spiaggia libera due, la “Vulcano”. «A parte qualche residuo di spazzatura all’ingresso - dicono - lasciata sicuramente da qualche incivile trattandosi di bidoni di plastica, abbiamo trovato una struttura accogliente e ordinata. È un’opportunità che noi sfruttiamo una tantum, in attesa di potere andare ferie, ma che lo è anche per i turisti e i vacanzieri che scelgono le nostre coste per trascorrere qualche ora al mare».
La spiaggia libera numero uno "Etna"
La “ricognizione” de La Sicilia sulle spiagge del lungomare Kennedy si conclude alla spiaggia libera numero uno, la “Etna” dove - oltre alla vista mozzafiato che dà sul vulcano - si scorge, ahimè, un arenile pieno di alghe che non piace ai bagnanti costretti ad allontanarsi per fare «un bagno decente» - sbotta Caterina, infermiera in un ospedale della provincia. «Basterebbe che si provvedesse alla pulizia dell’arenile - aggiunge - di chi è la competenza? Immagino del Comune. Poco più avanti, davanti al Lido Azzurro, c’è una ruspa in azione proprio per liberare la costa dalle alghe. Io posso anche capire che ci sono dei costi che magari per un ente pubblico non sono sostenibili, ma allora che senso ha aprire in queste condizioni?». Sempre alla spiaggia libera numero uno, a chiedere «più sicurezza» sono Giulio D’Amore e Gabriele Giuffrida, entrambi impiegati come assistenti bagnanti. «Ci dispiace doverlo dire, ma non possiamo lavorare tra i rifiuti e le bottiglie di vetro che qualcuno abbandona sistematicamente sulla spiaggia (sotto la torretta di salvataggio, ndr). Basterebbe una postazione giornaliera di vigili urbani per mantenere calme le teste calde. Noi che siamo dei professionisti, iscritti alla Fin, andiamo incontro alle esigenze dei bagnanti che assistiamo costantemente, ma vorremmo più garanzie».
Il solarium di piazza Sciascia
Dalla Plaia ci si sposta al lungomare. È stato un debutto in sordina quello del solarium di piazza Sciascia, difronte piazza Europa. L’enorme piattaforma di legno, allargata di quasi 300 metri quadrati rispetto al passato, è semi deserta. Saranno stati al massimo dieci i bagnanti in tutta la mattinata. Ma è l’assessore Guzzardi a spiegare il perché. «Abbiamo aperto da qualche minuto - sottolinea a La Sicilia - con il servizio docce e bagnino, mentre dalla settimana prossima ci sarà anche l’area ristoro. Spazi utilizzabili in largo anticipo rispetto al passato proprio per andare incontro alle tante richieste dei catanesi. L’invito che rivolgiamo ai cittadini è quello di avere cura di questi spazi pubblici che l’amministrazione mette loro a disposizione. Da parte nostra c’è l’impegno di pulire le spiagge e i solarium due-tre volte al giorno, ma senza la collaborazione di chi ne usufruisce è impossibile pretendere che tutto sia in ordine. Il mare e l’ambiente sono di tutti, rispettiamoli».