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Sversamenti in mare dal canale Arci: lidi della Plaia in difficoltà ma niente sbarramento

Il sindaco Trantino: «I lavori previsti dovranno avere la finalità di rallentare il flusso dell'acqua attraverso la realizzazione di “opere provvisorie”»

Maria Elena Quaiotti

10 Giugno 2024, 21:00

Canale Arci sversa nel mare della Plaia a Catania

Canale Arci sversa nel mare della Plaia a Catania

Sarà questa la settimana decisiva per sgombrare ogni ombra sull'avvio della stagione balneare alla Plaia e le criticità alla foce del canale Arci, che ancora percorre centinaia di metri sulla spiaggia prima di sfociare in mare? Sembrerebbe di sì, considerata la presa di posizione del sindaco Enrico Trantino che venerdì ha scritto al Dipartimento Ambiente dell'assessorato regionale al Territorio per chiedere di «rilasciare alla società Sidra il nulla osta ai lavori per garantire la stagione balneare». Ma, precisa, «non sarà uno sbarramento. I lavori previsti dovranno avere la finalità di rallentare il flusso dell'acqua attraverso la realizzazione di “opere provvisorie” realizzate in materiale sciolto misto (miscuglio di sabbia e argilla) di altezza non superiore a 50 cm. Le acque, attraverso un impianto di sollevamento, dovranno essere confluite all'impianto di depurazione gestito dalla Sidra».

Quando verranno avviati i lavori? "Spero subito”, risponde il sindaco. Ma perché non ci si è pensato prima, invece di arrivare fino all'apertura della stagione balneare, con le conseguenze che comporta? «Perché si tratta di vicenda in passato, per quanto a me risulti, gestita sempre da Sidra. Nel contrasto tra decisione giudiziale e Autorità di Bacino ho posto il problema all'assessorato e mi sono assunto io la responsabilità».

Il riferimento è all'ordinanza di giugno 2021 del Tribunale di Catania con cui si ordinava a Sidra di impedire il versamento a mare dell'Arci, e allo stallo creato dalla diffida inviata dall'Autorità di Bacino ad eseguire i lavori, finora definiti “di sbarramento”. Il vulnus era stato creato proprio dal termine, considerato che è vietato sbarrare un corso d'acqua naturale, optando così per la soluzione alternativa.
Se è vero che il sindaco ribadisce come le acque dell'Arci, «siano controllate dagli enti preposti», perché «nel canale oltre alle acque meteoriche vengono scaricati reflui depurati provenienti da alcuni stabilimenti che insistono nella zona industriale, scarichi autorizzati e trattati», è anche vero che nel fine settimana appena trascorso in tanti hanno osservato il corso d'acqua chiedendo a più riprese “ma è acqua pulita”? Di fatto sono diversi gli stabilimenti che per la presenza del canale non hanno potuto allestire ombrelloni e lettini, perdendo avventori «che non torneranno più. Se è vero che si interverrà ci vorranno in ogni caso ancora diversi giorni, oltre alle spese da sostenere per ripianare la sabbia».

Al Lido Roma, fondato nel 1968, è un cartellone in bella mostra a riportare “la Direzione si rammarica profondamente per la vicenda in corso e si scusa con tutti i frequentatori dello stabilimento balneare e con tutti i catanesi che frequentano la Plaia, per l'immagine negativa che ne deriva, causata dal canale che sversa direttamente a mare. I giorni perduti verranno recuperati a fine stagione”. Quanti giorni ancora non è dato sapere, intanto si assiste ad un vero e proprio movimento a supporto degli stabilimenti, sorto spontaneamente dai cosiddetti “cabinanti”. Tra loro c'è anche Giovanni Curia, che non solo è un affezionato fruitore della Plaia, ma anche consigliere comunale del Gruppo Trantino sindaco. «Vengo qui da sette anni – spiega – non andrò da altre parti. La situazione è stata ampiamente discussa in commissione Ambiente, presieduta da Anonino Manara, l'ultima volta proprio venerdì scorso. Anche a noi dalla Direzione Ecologia sono state date rassicurazioni in merito. Di certo non abbasseremo l'attenzione».

La “soluzione” proposta per l'Arci, va detto, viene utilizzata anche in altre parti d'Italia, ma non è certo considerabile definitiva, piuttosto un “palliativo” per i mesi estivi. E nel resto dell'anno, quantomeno per puntare davvero alla destagionalizzazione? E il torrente Forcile, che separa l'ex Lido Nettuno e il lido Belvedere, le cui acque ad occhio non sempre sono rassicuranti?