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«Aiutiamo Sebastiano», in due parole la battaglia di un padre per il figlio malato di tumore

Di Redazione |

CATANIA – «Aiutiamo Sebastiano». Due parole in cui è concentrato tutto l’amore di un padre per il figlio di 15 anni, affetto da una rara forma di tumore al cervello, che sta lottando con tutta la sua forza ma anche con il sorriso contro questo terribile male. Questa è la storia di Sebastiano Quattrocchi, quindicenne di Acireale, e del padre Giovanni Quattrocchi. Solo quattro mesi fa hanno scoperto che Seba aveva un tumore. Tutto è cominciato il 9 ottobre del 2018 con un mal di testa fortissimo e la corsa al pronto soccorso di Acireale, poi i primi esami a Messina e un primo intervento chirurgico d’urgenza. Dopo il primo viaggio al centro tumori di Milano, dove arriva una diagnosi più precisa: Seba è affetto da un tumore del parenchima pineale che ha origine nella ghiandola pineale, una struttura cerebrale situata ai margini del terzo ventricolo, una cavità del cervello che contiene il liquido cerebrospinale. 

Per Sebastiano è necessario un secondo intervento a Milano, ma vista la gravità della situazione si decide per un trasferimento in una specializzatissima clinica privata di Sidney, dove il 15enne di Acireale viene sottoposto a un altro delicatissimo intervento di 14 ore. E poi sempre a Sidney una nuova operazione.

Quattro interventi in pochi mesi, ma Sebastiano – soprannominato “la roccia” da familiari e amici – non perde la speranza e il sorriso. Anche grazie al papà, sempre accanto a lui. Per Seba – amante del calcio – si sono mobilitati e hanno lanciato appelli Giorgio Chiellini, i giocatori del Sassuolo, El Shaarawy, l’Acireale calcio, ma anche la conduttrice Nadia Toffa – che combatte pure lei contro un tumore – la Iena Ismaele La Vardera e tanti altri ancora.

Perché la battaglia di Seby non è ancora finita, gli interventi a cui si è sottoposto hanno ridotto il tumore ma non sono stati risolutivi. Così è tornato a Milano. «Dal giorno 8 Gennaio 2019 – scrive Sebastiano in una pagina Facebook dedicata a una raccolta fondi – sto seguendo la radioterapia, la fisioterapia e anche alcune lezioni di scuola che l’ospedale organizza per i bimbi e i ragazzi come me. Sono tanto stanco, ma ho sempre lottato con il sorriso perché voglio guarire, voglio vivere».

In questo periodo Seba è tornato ad Acireale per il Natale e per la festa del Santo patrono della città, San Sebastiano, dove ha partecipato all’apertura della cappella, emozionato come non mai. Poi il ritorno a Milano.

«In questo viaggio travagliato – scrive ancora Sebastiano – mi hanno accompagnato il mio super papà e la mia nonna paterna, senza i quali non avrei mai trovato la forza per svegliarmi ogni giorno. Loro mi coccolano e mi fanno ridere, mi rassicurano e mi amano come nessun altro. E non sono solo. Ci siete anche voi… Voi che avete pianto e riso per e con me, voi che avete seguito le dirette Facebook per avere aggiornamenti, anche se con il fuso orario erano di notte, voi che avete donato soldi per permettermi di essere curato e che state continuando a donare, sapendo che dovrò tornare a Sidney e che la mia strada è ancora lunga. Siete stati la mia forza, ho sentito il vostro affetto e la vostra vicinanza ogni giorno e non potrò mai smettere di ringraziarvi… Siamo l’esempio che insieme si può lottare, che i social sono una grande risorsa se usati correttamente, che questo mondo così strano è ancora ricco di persone dal cuore nobile».

Ora il papà Giovanni ha anche perso il lavoro e per questo ha lanciato una nuova raccolta fondi su GoFundME per il prossimo intervento al quale dovrà essere sottoposto il figlio, che non si è mai perso d’animo e con la sua forza da “roccia” continua a lottare contro il tumore.

Se volete saperne di più sulla storia di Giovanni e Sebastiano Quattrocchi potete approfondire in queste pagine:

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