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L'appello di 49 prof di UniCt a Rettore e Senato accademico: «Basta collaborazioni con Università israeliane»

Il conflitto palestinese irrompe nel dibattito pubblico dell'ateneo catanese

Redazione La Sicilia

13 Luglio 2024, 13:06

Università Catania

Università Catania

Quarantanove docenti di Unict hanno sottoscritto una lettera al rettore dell’Università di Catania e al Senato Accademico «far sentire in modo forte e chiaro la nostra voce di fronte all’orrendo massacro della popolazione palestinese da parte di Israele». I prof hanno ricordato come anche in Italia, dallo scorso autunno, studenti/esse e gruppi di docenti si siano mobilitati protestando nelle università, ottenendo alcuni risultati significativi, come le mozioni dei senati accademici di Torino, della Scuola Normale di Pisa e, da ultimo, dell’università di Palermo, che ha interrotto gli accordi Erasmus con Israele e non ne stipulerà di nuovi fino alla fine della crisi.

Anche il senato accademico di Catania ha approvato una mozione su Gaza in risposta alle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse in mobilitazione per la Palestina, i quali però hanno criticato sia il mancato coinvolgimento nel processo decisionale (ritenendo inefficace la riunione informale coi senatori), sia il contenuto della mozione ritenuta «largamente insufficiente». La richiesta al senato accademico è di rivedere la mozione e riprendere su basi diverse il dialogo e il confronto con le studentesse e gli studenti in mobilitazione, coinvolgendoli in un reale processo decisionale. I punti da riconsiderare secondo i firmatari dell’appello sono: integrare con una delegazione degli/elle studenti/esse per la Palestina la Commissione che dovrebbe valutare “attentamente il rispetto del nostro codice etico e del nostro Statuto nella ricerca e nei rapporti interistituzionali” al fine di “escludere da ogni accordo negoziale attività che fanno riferimento a tecniche direttamente o indirettamente connesse ad attività di tipo bellico e/o ad alto impatto ambientale”, riguardanti cioè anche lo sviluppo di tecnologie dual use per scopi militari; sospendere, nelle more dei lavori della Commissione, gli accordi con quelle aziende come la Leonardo spa che producono dichiaratamente tecnologie belliche; interrompere gli accordi e le relazioni formali con università israeliane, come quello in vigore con l’Università di Tel Aviv, o quantomeno impegnarsi a non stipularne di nuovi sino alla fine della crisi in atto; dichiarare esplicitamente che mai si stringeranno accordi con Università e aziende israeliane con sede in territori palestinesi occupati illegalmente

I firmatari si sono anche impegnati a costruire nei prossimi mesi un “Forum permanente dell’Università di Catania su diseguaglianze e conflitti”. Il documento è stato sottoscritto

da Stefania Arcara, Maria Luisa Barcellona, Rossana Barcellona, Lavinia Benedetti, Alberto Biuso, Margherita Bonomo, Laura Bottini, Ferdinando Branca, Claudia Cantale, Luca Capponcelli, Venera Cardile, Rossella Caruso, Mirella Cassarino, Xenia Chiaramonte, Lorenzo Coccoli, Lucio Compagno, Eliana Creazzo, Anita Fabiani, Sabina Fontana, Salvo Giuffrida, Antonio Grassi, Rosario Gulino, Fabrizio Impellizzeri, Simona Inserra, Souad Lagdaf, Cristina La Rosa, Simona Laudani, Giampiero Leanza, Giovanni Li Destri, Alessandro Lutri, Raffaella Malandrino, Anna Maria Maugeri, Salvatore Marano, Vincenzo G. Nicoletti, Vincenzo Pezzino, Gianni Piazza, Antonio Pioletti, Venerando Pistarà, Alessandro Pluchino, Francesco Punzo, Marcella Renis, Maria Olivella Rizza, Luca Ruggiero, Laura Sciacca, Attilio Scuderi, Fulvia Sinatra, Alba Rosa Suriano, Salvatore Tinè, Antonio Vesco.