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La “turbolenta” festa di Sant’Agata e poi la minaccia a una giornalista, a Catania «attenta vigilanza Stato»

Di Maria Elena Quaiotti |

CATANIA – «Non sottovalutiamo nulla sugli aspetti ed eventi accaduti in questi ultimi giorni»: così oggi il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, riferendosi alle recenti festività agatine nel corso delle quali si è assistito alla “mancata” salita di Sangiuliano, con la successiva disposizione di «discreta vigilianza» per il rettore del Duomo mons. Barbaro Scionti e per il capovara Claudio Consoli, oltre al fatto di cronaca denunciato dalla giornalista Fabiola Foti: una testa mozzata di agnello lasciata sul parabrezza della sua auto in segno di intimidazione,

È stato lo stesso prefetto a rilasciare una breve dichiarazione subito dopo la conclusione stamattina della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza; riunione a cui ha partecipato anche del Procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro.

«C’è grande attenzione- sottolinea Sammartino – perché lo Stato deve essere sempre attento e vigile. Soprattutto nei momenti di criticità. Proprio per questo lo Stato non lascia soli, ma accompagna tutti nei passaggi che possono essere critici. L’attenta vigilanza continua nelle more che si chiarisca il quadro che è affidato alla valutazione dell’autorità Giudiziaria».

In merito a mons. Scionti e al capovara Consoli, «restano sorvegliati in maniera “discreta” proprio per non sottovalutare tutti gli elementi nelle more che si completino gli accertamenti che hanno riguardato i giorni passati».

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