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Voto di scambio a Paternò, il Pd chiede al Viminale di mandare gli ispettori per verificare eventuali infiltrazioni mafiose

Il segretario regionale Anthony Barbagallo ha presentato una interrogazione urgente indirizzata al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi

Redazione La Sicilia

01 Ottobre 2024, 11:03

naso31

"Per quali ragioni ad oggi, nonostante i gravi fatti che riguardano l’amministrazione comunale di Paternò, il ministro degli Interni non ha ancora provveduto a disporre un accesso ispettivo per verificare o meno eventuali infiltrazioni mafiose?". Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia e segretario della commissione nazionale Antimafia, Anthony Barbagallo, che ha presentato una interrogazione urgente indirizzata al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

«Si tratta di fatti avvenuti prima dell’estate per i quali avevamo già chiesto l’invio di una commissione prefettizia. Una richiesta che - prosegue - diventa ancora più urgente alla luce del provvedimento del Riesame che ha accolto la richiesta della Procura etnea, che ha chiesto provvedimenti restrittivi nei confronti del sindaco, di un assessore e di un terzo indagato, pur disponendo la sospensione del provvedimento. Non è più possibile tergiversare di fronte a fatti così gravi, come il rischio di infiltrazioni mafiose. E’ giusto che - conclude - sia una commissione prefettizia, nominata dal ministro, a effettuare tutte le verifiche e gli accertamenti necessari».

Ieri era stato Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia all’Ars, intervenendo all’incontro «Mafia, antimafia sociale e politica, etica della responsabilità - Il caso Paternò» organizzato nell’ambito della Festa dell’Unità nel comune etneo a chiedere un accesso ispettio. «Il caso di Paternò, insieme a quello di Tremestieri, grida vendetta. Per molto meno i comuni sono stati sottoposti ad accesso ispettivo per verificare la presenza di eventuali infiltrazioni mafiose - ha detto Cracolici - . E’ insopportabile che il ministro degli Interni non abbia avuto la curiosità di capire cosa stava succedendo a Paternò attraverso una commissione prefettizia. Abbiamo tutti interesse a liberare la politica dalla mafia, qui è in gioco la qualità del consenso e della democrazia, a me interessa che chi vince le elezioni, al di là dello schieramento, possa essere considerato un uomo dello Stato e delle istituzioni, e non un uomo a servizio delle organizzazioni criminali».

«Oggi non ci sono più alibi - ha concluso Cracolici - : il ministero degli Interni non può avere approcci diversi per questioni simili. A Paternò va disposto l'accesso ispettivo. In gioco c'è la nostra democrazia».