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A Giarre il Radicepura Garden Festival, show di giardini, artisti e paesaggi

Di Ombretta Grasso |

Giarre (Catania) – Come nel meraviglioso giardino di Alcinoo narrato da Omero in cui crescono «grandi alberi rigogliosi, peri e granati e meli con splendidi frutti, fichi dolcissimi e piante rigogliose d’ulivo», i cui frutti sono perenni come in una eterna primavera, il tema dei Giardini produttivi, che uniscono bellezza e utilità, è al centro della seconda edizione del Radicepura Garden Festival, il primo evento internazionale del Mediterraneo dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio, che ha aperto i battenti oggi alle ore 11, appuntamento biennale promosso dalla Fondazione Radicepura a Giarre.

Un parco magico sotto il respiro del vulcano, un eden in cui trovano casa piante mediterranee, creazioni paesaggistiche e d’arte. Fino al 27 ottobre sarà possibile visitare 14 giardini e 4 installazioni realizzate appositamente con le piante più originali coltivate da Piante Faro, che raccoglie 800 specie e oltre 5000 varietà, grazie all’attività portata avanti da quasi 50 anni da Venerando Faro, alla guida dell’azienda con i figli Mario e Michele.

La sponsa nella tradizione floreale siciliana: video

Una seconda edizione, attesissima dopo il successo del 2017, che ha puntato molto sui giovani, come spiega Mario Faro, vicepresidente della Fondazione Radicepura. «Sono stati realizzati dieci giardini di giovani paesaggisti da tutto il mondo. Abbiamo lanciato una call internazionale e sono arrivati 150 progetti, dall’Euroa, dagli Stati Uniti, persino dall’India. Siamo molto soddisfatti per la grandissima qualità delle proposte. Abbiamo dato più forza al concorso perché è dai giovani che bisogna partire per ragionare insieme sul paesaggio mediterraneo, sulla salvaguardia e la cura del nostro territorio, sulla sostenibilità. Il giardino di oggi non deve sprecare ma tener conto delle risorse limitate. Tanto che il progetto di due giovani paesaggisti romani presenta un giardino che non consuma ma produce acqua. Nel giardino realizzato da Antonio Perazzi, un maestro del paesaggio, “Home Ground”, Terra di casa, si intravedono i segni del cambiamento climatico, come i frutti tropicali che fino a 20 anni fa era impensabile coltivare in Sicilia». I Giardini produttivi è il tema del Garden Festival. «È una visione del giardino come luogo produttivo in senso molto largo – spiega ancora Mario Faro – non solo un luogo con piante da frutto o edibili, ma che “produce” serenità, energia, emozioni, ritrovarsi in giardino per stare con noi stessi ».

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Concimare la terra e noi stessi, ritrovare la bellezza del giardino e il piacere dei suoi frutti, entrare in sintonia con la natura, coglierne i profumi e i sapori. Il giardino come luogo intimo in cui rigenerarsi. A stimolare la riflessione intorno a questi temi due grandi nomi del paesaggismo internazionale: Antonio Perazzi e Andy Sturgeon, che hanno realizzato per il festival due giardini site-specific superiori ai 300 metri quadrati ciascuno, “Home Ground”, e “Layers”, una riflessione sulla dipendenza dell’uomo dal mondo naturale per procurarsi cibo, acqua e riparo. Altri dieci giardini, di circa 50 metri quadrati ciascuno, sono stati realizzati da giovani paesaggisti stimolando il dibattito su design del paesaggio e sostenibilità. Completeranno gli allestimenti gli interventi degli artisti Renato Leotta, che si muove tra Torino e Acireale, da dove proviene la sua famiglia, e Adrian Paci, albanese. Il paesaggio mediterraneo sarà il tema centrale delle installazioni e le piante il tramite per realizzare opere capaci di ispirare pensieri ed emozioni intorno alla natura siciliana.

Il parco ospiterà ancora i giardini dall’edizione 2017 – realizzati da James Basson e Michel Péna – le installazioni progettate da François Abélanet, Giò Forma e Studio Coloco – insieme alle splendide opere frutto delle residenze d’artista di Emilio Isgrò e Alfio Bonanno. Saranno visibili anche le collaborazioni e i progetti speciali promossi dalla Fondazione Radicepura come il sostegno a la Casa di Toti per la quale realizzerà le aree verdi dell’albergo solidale a Modica. In occasione del festival i ragazzi dell’associazione hanno curato un giardino “toccando con mano” l’esperienza del gardening, lasciando un segno del loro lavoro dentro il parco Radicepura. Molti appuntamenti animeranno il parco nei prossimi sei mesi, workshop, attività didattiche, eventi di cinema e d’arte, incontri con ospiti di fama internazionale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA