Allarme posti di lavoro per Stm a Catania, Tamajo: «Pronti a sostenere il sito produttivo»
L’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo assicura che il governo Schifani prenderà parte ad un percorso condiviso con le parti interessate
Innovazione tecnologica, anche STMicroelectronics di Catania in progetto da 18 mln di euro
Preoccupa a Catania la situazione della STMicroelectronics i cui bilanci segnano rosso, per il calo dei ricavi, con gravi, probabili ripercussioni sui dipendenti.
"Ho intenzione di organizzare un tavolo di confronto al quale invitare i rappresentanti del ministero delle Imprese e del made in Italy, quelli della STMicroelectronics e le parti sociali per affrontare le prospettive industriali degli stabilimenti di Catania", ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, oggi a margine della riunione della Terza Commissione dell’Assemblea regionale siciliana, nel corso della quale è stata decisa l’elaborazione di una risoluzione per affrontare le criticità dell’azienda e avviare un dialogo strutturato con tutte le parti coinvolte.
"STMicroelectronics - ha aggiunto Tamajo - è un asset strategico per il nostro territorio e per l’intero comparto dell’alta tecnologia in Italia. Catania è da anni un polo di eccellenza nel settore dei semiconduttori e dell’elettronica avanzata e il nostro obiettivo è garantire che questa realtà possa continuare a crescere e a creare occupazione. La decisione della Terza Commissione di arrivare a una risoluzione è un passaggio fondamentale per definire una strategia chiara e condivisa. La Regione farà la sua parte affinché questo percorso porti a soluzioni concrete".
L'assessore ha inoltre sottolineato l’importanza degli investimenti già programmati sul territorio: "Il governo Schifani - ha detto - è pronto a sostenere il potenziamento del sito produttivo di Catania, anche attraverso strumenti di incentivazione e politiche mirate. La transizione tecnologica ed ecologica rappresenta un’opportunità che dobbiamo cogliere per consolidare il ruolo di Catania nella filiera dei semiconduttori. In un contesto globale in cui la produzione di microchip è sempre più strategica, dobbiamo lavorare per assicurare stabilità e sviluppo a una realtà che impiega migliaia di lavoratori e che può attrarre ulteriori investimenti. Il dialogo con il governo nazionale, con STMicroelectronics e con le parti sociali sarà determinante per definire un percorso condiviso, nell’interesse dei lavoratori, dell’impresa e dell’intera economia regionale".
Per la Stm che in Sicilia rappresenta un polo occupazionale importante con migliaia di dipendenti, si stanno mobilitando sindacati e politica.
"Una risoluzione urgente che impegna il governo regionale a incalzare il ministero delle Imprese e del made in Italy a convocare il tavolo tecnico per avere chiarezza sul destino occupazionale dei lavoratori del polo industriale della STMicroelectronics e di tutto il comparto", ha annunciato la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Lidia Adorno, a margine dell’audizione in commissione Attività produttive all’Assemblea regionale siciliana, organizzata proprio dalla deputata catanese, grazie alla disponibilità del presidente della commissione Gaspare Vitrano, alla presenza della deputazione regionale e delle parti sociali. "Abbiamo necessità - ha spiegato Adorno - di un confronto urgente tra Governo, Regione, azienda e parti sociali alla luce dell’annuncio da parte della STMicroelectronics di un piano di riorganizzazione e riduzione dei costi entro il 2027. Una situazione che tiene con il fiato sospeso migliaia di famiglie che vedono minacciato il proprio domani".
"Oggi in commissione Attività Produttive all’Ars avremmo voluto avviare un confronto con i rappresentanti della governance aziendale che, invece, hanno disertato la riunione", ha rincarato Ersilia Saverino, deputata regionale del Partito democratico.
"StMicroelectronics è un asset strategico per l’Italia e per la Sicilia. E’ importante - continua - che la Regione siciliana agisca al più presto sul governo nazionale per la convocazione del tavolo tecnico chiesto dalle organizzazioni sindacali. E’ un problema che ci tocca da vicino - conclude la parlamentare Pd - tenuto conto che l'eventuale ridimensionamento della sede catanese sarebbe un colpo mortale per le speranze di crescita della nostra economia e dei livelli occupazionali".
«Mentre la Uilm lanciava segnali di allarme sul futuro di Stm, la risposta unanime data dalle altre organizzazioni sindacali ai lavoratori era sempre la stessa: "sono sempre loro quelli del no, non preoccupatevi, è tutto ok". Ora, invece, tutti sono preoccupati e proclamano stati di agitazione fini a se stessi», afferma il coordinatore nazionale Uilm Giuseppe Caramanna che aggiunge: «La Uilm chiede un intervento del Governo Nazionale e Regionale, poiché il rischio di una vera e propria crisi di Stm potrebbe essere imminente. È chiaro - dice - che il Governo, in qualità di spettatore pagante, essendo Stm una partecipata dello Stato, deve pretendere chiarezza immediata».