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Identificato con l’esame del Dna il cadavere trovato in mare a Taormina un anno e mezzo fa

Di Mario Previtera |

E’ di Santo Leonardi, 83 anni (nella foto), il cadavere smembrato rinvenuto nel luglio della scorsa estate, nello specchio d’acqua antistante la zona di Spisone, nel mare di Taormina.

La notizia è stata confermata ufficialmente dalla Capitaneria di Porto di Messina. Dopo l’esame autoptico, eseguito presso l’Ospedale di Taormina, sono state verificate le denunce di scomparsa che potevano essere ricondotte al cadavere recuperato in mare. Sulla scorta delle risultanze degli accertamenti eseguiti dal medico legale e dall’analisi dei dossier inseriti in banca dati sono stati acquisiti campioni biologici di tre familiari di altrettante persone scomparse in mare.

Alla fine, dalla comparazione del dna, effettuato dai R.I.S. dei Carabinieri di Messina, è stato accertato che il corpo appartiene all’anziano pescatore ripostese Santo Leonardi, scomparso in mare, al largo di Riposto, durante una battuta di pesca amatoriale il 15 settembre 2017.

In quella tragica circostanza Leonardi, era finito in acqua all’alba, nella zona della “secca”, a 1 miglio circa dal porto di Riposto. In barca c’era una seconda persona, un 57enne di Acireale che è riuscita però a salvarsi. La barca con a bordo i due pescatori avrebbe improvvisamente imbarcato acqua affondando nel giro di pochi minuti.

Il pescatore finito in mare era stato ricercato a lungo impegnando diverse unità navali della Guardia costiera, un elicottero della Guardia costiera di Catania, il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco, la Guardia di finanza con il coordinamento della Capitaneria di Porto di Riposto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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