20 dicembre 2025 - Aggiornato alle 17:24
×

Gatto, Prezzemolo, Star Trek e Topo: i nomi in codice del boss per depistare le indagini

Le parole di Bucolo ascoltate dalle microspie degli investigatori piazzate nell’agenzia di pompe funebri

Laura Distefano

28 Febbraio 2025, 13:28

cara_4c6aad

Il tentativo è miseramente fallito. Rosario Bucolo, vecchia conoscenza del Ros poiché già arrestato nell’inchiesta Caronte nel 2014, ha cercato di depistare possibili intercettazioni mettendo nomignoli e nickname ai “carusi” del gruppo Santapaola del Castello Ursino. A svelare la strategia è stato lo stesso indagato. Perché quando parlava di volpe, topo o star trek forniva la chiave di decriptazione a chi era in ascolto. Le microspie degli investigatori sono state piazzate nell’agenzia di pompe funebri diventata il luogo di incontri (mafiosi e anche elettorali).

La fantasia di "U 'Mbazzutu"

La fantasia di Bucolo (conosciuto come U ‘mbazzutu) è arrivata addirittura a cambiare gli alias dei boss. E così Salvatore Mirabella, storicamente conosciuto come Turi Palocco, diventa «suggi, topo». Il cognato di Mirabella, Santo Missale, è invece “u ponchio”. Mirabella e Bucolo entrano in collisione per la leadership. A un certo punto c’è un confronto, seguito in diretta dai carabinieri, nel corso del quale si accusano a vicenda in modo pesante.

Ma su una cosa i due esponenti mafiosi avrebbero avuto la stessa visione. Entrambi infatti criticano «la figura di Pierpaolo Gaetano» ma hanno «preso atto che non avrebbero potuto allontanarlo dal gruppo». Invece Nino Della Vita sarebbe stato un tipo affidabile. Forse per questo lo pseudonimo scelto da Bucolo per lui è «la volpe». Un uomo che si sarebbe ben destreggiato per risolvere alcune vicende legate alle estorsioni.

Gatto e Prezzemolo

Mirabella avrebbe voluto estromettere due affiliati dal gruppo del Castello Ursino: “Gatto” e “Prezzemolo”, soprannomi attribuiti da Bucolo «rispettivamente a Emanuele Bonaccorso e Pierpaolo Di Gaetano.
E poi c’è Ernè e Star Trek, precisamente Ernesto Marletta e il parente, forse più conosciuto, Cesare. Ernesto Marletta (designato a diventare reggente della squadra non appena fosse tornato in libertà) già dal carcere aveva mandato un’ambasciata a Bucolo, dicendo che nell’attesa del passaggio di testimone doveva congelare organigramma e assetti. Qualsiasi cambiamento lo avrebbe deciso poi lui. «Dobbiamo chiarire quando viene Ernè. Per U suggi (Mirabella) non mi ha mandato a dire niente, mi ha detto: "lascia stare per adesso le cose per come sono che lui sa cosa fare!… stiamo parlando di Ernè, non è che stiamo parlando di un pinco pallino, o no!». Bucolo, infatti, stava parlando del suo “nuovo capo”.