Scarcerato Cristian Calvagno, aveva tentato il suicidio nel carcere di S. M. Capua Vetere
L'uomo originario di Biancavilla era stato arrestato nel 2014 per associazione mafiosa, non presentava più condizioni di salute compatibili con il regime carcerario
Cristian Calvagno
Il gip del Tribunale di Catania ha emesso un’ordinanza con la quale ha disposto la immediata scarcerazione del Cristian Calvagno, difeso dall’avvocato Giuseppe Lipera. Il trentasettenne di Biancavilla (CT), sottoposto alla misura della custodia in carcere dallo scorso 14 novembre e detenuto dal 14 dicembre presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, è stato scarcerato in seguito alle numerose e reiterate istanze presentate dal suo difensore che adesso hanno trovato accoglimento da parte del gip del Tribunale di Catania nel primo giorno del mese di marzo.
In effetti, le condizioni di salute di Calvagno erano diventate tali da non essere compatibili con il regime carcerario tanto che l'uomo aveva tentato il suicidio lo scorso 20 Gennaio e diversi erano stati gli atti autolesionisti; inoltre, presentava una condizione psicologica gravissima, in quanto gravemente depresso e con un costante senso di colpa nei confronti del figlio minore, molto malato, e per il fatto di non poterlo assistere in maniera adeguata. Anche dal punto di vista fisico Calvagno aveva subito un aggravamento della sua condizione, avendo perso infatti circa quindici chilogrammi di peso corporeo. Inoltre, il medesimo, ai colloqui con la famiglia e con i medici, era sempre stato accompagnato in sedie a rotelle.
Vi era già stato il parere del medico legale di parte e dello psichiatra della stessa Asp della Casa Circondariale; solo dopo la nomina del perito da parte del Giudice, quest’ultimo ha deciso, nell’immediatezza, di ascoltare le reiterate richieste del difensore Giuseppe Lipera, emettendo l’ordinanza di scarcerazione.
Calvagno era stato arrestato per associazione mafiosa, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nel novembre del 2014 dalla polizia nell’ambito dell’operazione Meteora nei confronti di 18 presunti appartenenti a esponenti del clan Santangelo di Adrano e di una parte del clan Mazzei di Catania attiva in quel territorio.