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Sac, il tribunale dà torto all'avvocato Parano: «Decadenza fondata»

L'ex componente del Cda aveva impugnato la delibera. Condannata alle spese di lite

Laura Distefano

13 Marzo 2025, 16:36

parano sac

«La delibera di decadenza di Carola Parano deve ritenersi fondata e congruamente motivata». Il Tribunale di Catania, sezione specializzata in materia di impresa, mette il punto (provvisorio) su una bagarre interna alla Sac, società di gestione dell'aeroporto etneo, cominciata nel 2023 e poi finita nelle aule di giustizia.

Il nodo

Il nodo della questione è il posto da consigliera d’amministrazione di Sac dell'avvocato Carola Parano. La nomina da parte dell'assemblea dei soci (Camera di Commercio del Sud Est, Irsap, Città Metropolitana di Catania, Comune di Catania, Libero Consorzio di Siracusa, Comune di Comiso) avvenne nella primavera del 2022, quando si stava parallelamente consumando una battaglia, anche qui a suon di carte bollate, sulla legge fortemente voluta da Stefania Prestigiacomo che smantellava la Super Camera, che detiene oltre il 60% delle quote di Sac e che di fatto ha un peso non indifferente sulle scelte inerenti l'aeroporto.

La questione Sistema Siracusa

La nomina di Parano fece storcere il muso in quel di Siracusa. L'avvocata era finita nell'occhio del ciclone per essere stata citata da Piero Amara, il regista del sistema Siracusa, nei verbali sulla Loggia Ungheria. A prendere le sue difese, all'epoca, fu Pietro Agen. A distanza di un anno la poltrona della Parano scricchiolò. Motivazioni? Non avrebbe avuto i requisiti previsti nello statuto di Sac. Dopo una delibera del Cda del 27 aprile 2023, l'assemblea dei soci ratifica la decadenza del ruolo di Parano il 12 giugno 2023. Al suo posto è nominato Sandro Gambuzza, già presidente Sac. Parano ha impugnato le due delibere davanti al Tribunale chiedendo il reintegro. I giudici hanno dichiarato inammissibili le domande proposte dall'avvocato. Per il collegio Parano «non ha provato l'effettivo esercizio dell'attività professionale, avendo dimostrato solo l'iscrizione all'albo e non di aver svolto in misura significativa l'attività».

La battaglia dell'avvocato

L’avvocato ha accusato il Consiglio di Amministrazione di Sac di una sorta di “abuso di potere”. Il Tribunale però non la pensa così. Nel caso in esame «il cda alla seduta del 27 aprile 2023 – scrivono i giudici etnei - non poteva che prendere atto della negativa conclusione della verifica da parte dell'organo di controllo ritenendo l'attrice (Parano) decaduta dalla carica invitando il collegio sindacale a effettuare gli adempimenti e ratificando la convocazione assembleare già effettuata in via d'urgenza dal Presidente del Cda. In altri termini, il consiglio d'amministrazione ha operato una presa d'atto della carenza dei requisiti e conseguente decadenza, mentre la delibera realmente decisoria e lesiva è, secondo quanto già chiarito, quella dell'assemblea». Per il collegio, quindi, «l'organo amministrativo si è limitato a prenderne atto e ha invitato i sindaci a procedere all'adempimento pubblicitario nel registro delle imprese». Fatto che è avvenuto dopo la seduta «assembleare del 12 giugno 2023».

La sentenza

Parano è stata condannata a pagare le spese di lite (migliaia di euro) nei confronti della Camera di Commercio Sud Est Sicilia e dei componenti del Cda: Giovanna Candura (presidente), Domenico Torrisi (Ad), Marco Romano, Maria Elena Scuderi e Sandro Gambuzza.
L'avvocato Mario Fiaccavento, che difende Parano, sta valutando le azioni da intraprendere. Il legale comunque ritiene che il Tribunale abbia errato nel dichiarare inammissibile la domanda ritenendo che l’avvocato non avrebbe la titolarità per impugnare. «Nel caso di specie c'è una precisa giurisprudenza – afferma Fiaccavento – che dà titolarità alla parte di impugnare, ma su questo aspetto il Tribunale a mio avviso non dedica nemmeno un rigo di motivazione». Per Fiaccavento inoltre il Cda avrebbe interpretato «in modo erroneo le osservazioni del collegio sulla mancanza dei requisiti dell'avvocato Parano».