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La Sicilia, Domenico Ciancio Sanfilippo: «Un giornale non è solo una bozza corretta»

"Il quotidiano rispecchia il territorio, ne percepisce i lati più critici, così come i più virtuosi grazie ad un grande lavoro di squadra che si è saputa adattare alla storia con grande resilienza"

Domenico Ciancio Sanfilippo

15 Marzo 2025, 10:02

Domenico Ciancio Sanfilippo, condirettore del quotidiano La Sicilia

Domenico Ciancio Sanfilippo, condirettore del quotidiano La Sicilia

Pioveva quella notte. Mio padre aveva appena compiuto 12 anni ed era già li, in quel piccolo scantinato sotto Porta Uzeda, proprio accanto al luogo che custodisce da secoli le reliquie di Sant'Agata. In quel luogo angusto e buio era stata installata la tipografia che stampò la prima copia del nostro giornale.

Da allora il quotidiano La Sicilia non ha mai smesso di stampare giorno dopo giorno (e dal 1945 di giorni ne sono passati quasi trentamila), la storia della Sicilia e dei Siciliani. Un quotidiano infatti non è solo un'azienda editoriale, ma una creatura viva dotata di un'anima propria che si evolve nel tempo e che vive nel territorio in cui opera e di cui essa stessa si nutre. Per questa ragione il giornale rispecchia il territorio, ne percepisce i lati più critici, così come i più virtuosi grazie ad un grande lavoro di squadra che si è saputa adattare alla storia con grande resilienza e che tutti noi siamo certi scriverà ancora bellissime pagine. Il giornale è fatto da tutti i giornalisti, i collaboratori, i poligrafici e i pubblicisti che lo costruiscono giorno per giorno e lo consegnano ai veri destinatari: i lettori la cui fiducia, la cui affezione, la cui fedeltà sono di prioritaria importanza per tutti noi.

Lavoro in Viale Odorico da Pordenone da 25 anni, a differenza di mio padre ho conosciuto solo una parte della vita della testata, sufficiente comunque per assimilare e fare mio il rigore democratico e
la totale dedizione indispensabile a dar vita alla narrazione delle vicende della nostra terra, le più affascinanti, come le più dolorose. E come la vita di ciascuno di noi riserva naturalmente momenti radiosi
e episodi difficili, anche il quotidiano ha attraversato momenti bui (basti pensare al momento in cui è stato sottoposto a sequestro preventivo, poi revocato), ma si è sempre rialzato più forte di prima grazie al lavoro di decine di uomini e donne e al loro coraggio, alla loro lungimiranza, alla loro tenacia, correttezza professionale.

Questa ricorrenza rappresenta anche la storia professionale di Domenico Sanfilippo e di suo nipote Mario Ciancio Sanfilippo ed è a loro che con grande rispetto la dedichiamo. Hanno dedicato gran parte della loro vita al giornale, lo hanno amato sempre in modo incondizionato, nel rispetto della libertà di pensiero e di opinione.