21 dicembre 2025 - Aggiornato alle 21:50
×

Tremestieri, chi sono i tre commissari alla guida del Comune sciolto per mafia

Si tratta di figure di spicco dell'amministrazione pubblica, chiamate a guidare l'amministrazione verso un ritorno alla legalità e alla trasparenza

Simone Russo

30 Marzo 2025, 18:50

Comune di Tremestieri Etneo

Comune di Tremestieri Etneo

La vita quotidiana tremestierese è al centro di una fase di transizione cruciale, segnata dallo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. In questo contesto, sono stati nominati tre commissari straordinari, figure di spicco dell'amministrazione pubblica, chiamati a guidare il Comune verso un ritorno alla legalità e alla trasparenza.

La commissione straordinaria è composta dalla dott. Giuseppina Maria Patrizia Di Dio Datola, viceprefetto vicario della Prefettura di Catania, con una vasta esperienza nel settore; dalla dott. Maria Salerno, viceprefetto, già commissario al Comune di Castiglione di Sicilia, portando con sé una conoscenza approfondita delle dinamiche locali; e dal dott. Vincenzo Lo Fermo, dirigente di II fascia Area I della Prefettura di Enna, esperto in contabilità, gestione finanziaria, attività contrattuale e servizi generali. Questi professionisti sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nel riportare la normalità nell'amministrazione comunale, affrontando le sfide poste dallo scioglimento per mafia. Il Consiglio comunale, poco prima di essere sciolto, è riuscito a risanare le casse comunali con un attivo di circa 3 milioni di euro. È finito il periodo del pre-dissesto finanziario.

Lo scioglimento del Consiglio ha suscitato forti reazioni nella comunità locale. Massimo Porto, esponente politico del territorio, ha espresso profonda tristezza per quanto accaduto, sottolineando la necessità di una politica responsabile e trasparente. «Mai avrei pensato che Tremestieri potesse essere associata alla mafia - ha detto Porto -, Tremestieri non può e non deve essere questo mortificante connubio. Il lerciume, che a quanto pare da anni insozza le istituzioni politiche della nostra comunità tremestierese, è un qualcosa che deve far riflettere tutti. Non ci si può poi sorprendere se oltre la metà degli elettori non si reca più alle urne per esercitare il proprio diritto e dovere elettorale. L’elettore preferisce starsene a casa anche per il rinnovo dei civici consessi che il cittadino vive quotidianamente. Auguriamoci – conclude Porto - che questi 18 mesi di commissariamento possano costituire  un periodo in cui tutte le forze politiche di buona volontà, unite in una sorta di comitato civico di salute pubblica, vogliano e  possano con grande senso di responsabilità riflettere ed adoperarsi con il dialogo, al fine di presentare alla cittadinanza tremestierese una proposta politico amministrativa fattiva, laboriosa e soprattutto responsabile che cammini e sappia camminare su gambe libere e forti con il solo obiettivo di amministrare nell’interesse esclusivo della cittadinanza»