Notizie Locali


SEZIONI
Catania 17°

Catania

Giarre, Nino “u minnau”, il recluso più longevo d’Italia, torna in carcere

Di Mario Previtera |

Mascali (Catania) – Il carcere la sua prima e unica “casa”. Una vita fra le sbarre la sua, 49 anni di lunga detenzione: Nino Marano, 75 anni, nativo di Mascali, residente a Riposto, nel rione popolare Quartirello, è stato il recluso più longevo d’Italia. Due omicidi, due tentati omicidi e due condanne all’ergastolo, Marano da qualche anno era tornato in libertà, grazie ad un provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Torino, riaffacciandosi al mondo. Eppure, tanti anni di galera e una riabilitazione data per scontata, non sono serviti: ieri mattina, Nino “u minnau” (il mediano) è finito di nuovo in manette. Ad arrestarlo, questa volta, sono stati i carabinieri di Giarre, al termine di un breve inseguimento tra le campagne di Macchia e Santa Venerina. Viaggiava a bordo di una Seat Toledo guidata da un 70enne giarrese.

A riconoscerlo e poi bloccarlo poco dopo, è stato il capitano Luca Leccese, comandante della locale compagnia. A tradire Nino Marano sarebbe stata la sua mimica facciale durante il controllo per strada, lasciando trasparire una evidente inquietudine. L’anziano teneva in mano un borsello, all’interno del quale, i carabinieri hanno rinvenuto un coltello a serramanico di 20 cm con lama da 10 cm e una pistola “Beretta”, calibro 7,65, con matricola abrasa, munita di serbatoio con 6 cartucce del medesimo calibro e un colpo in canna. Per Nino Marano fine della breve libertà e di nuovo carcere. Stavolta piazza Lanza a Catania per la detenzione delle due armi. Il carcere, la sua casa, dove per la prima volta Marano vi è entrato nel lontano 1965, per un furto di melanzane e peperoni, di una bicicletta e di una vecchia Motom 48.

Il carcere doveva rieducarlo, e invece, nel frattempo, ha ucciso e non è più uscito. Una girandola di istituti penitenziari. Da Catania a Pianosa, poi a Termini Imerese, poi di nuovo a Pianosa e ancora Catania. Mezzo secolo in cui è stato coinvolto nelle risse, nelle vendette, nelle rivolte a colpi di coltello degli Anni 70 e 80. Nell’ottobre del 1975 il primo delitto nel carcere di Catania per difendere il fratello da un accoltellamento, poi due tentati omicidi nel marzo e nel giugno del 1976 e un altro omicidio, nel luglio 1976 contro un disgraziato che aveva violentato un ragazzino in cella tutta la notte.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA