Papa, anche Catania è in lutto: bandiere a mezz'asta e preghiere in Cattedrale
Mons. Renna presiederà le preghiere per Francesco stasera dalle 19 nella Chiesa di Santa Chiara insieme alla Comunità di Sant'Egidio
Preghiere a Catania per Papa Francesco
Ieri mattina ci ha lasciato Papa Francesco e tutti ci ricorderemo dove eravamo e cosa stavamo facendo quando abbiamo appreso la notizia. Tutti ci siamo sentiti uniti nel dolore e nello sconforto nonostante il giorno di festa. Ieri sera piazza Duomo era invasa di turisti, Palazzo degli Elefanti mostrava le bandiere a mezz'asta in segno di partecipazione al cordoglio da parte del sindaco Enrico Trantino, del presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi con giunta e civico consesso, e in tanti hanno sentito la necessità di entrare in Cattedrale per una preghiera.
Proprio qui si è tenuto il primo dei momenti di preghiera in suffragio di Papa Francesco previsti dall'Arcidiocesi, raccogliendo la nota del Vicario Generale mons. Vincenzo Branchina. Ieri sera l'intensa veglia di preghiera è stata presieduta dall'Arcivescovo mons. Luigi Renna con la recita del Rosario, «Papa Francesco - ha detto - ha amato quella che egli chiamava la spiritualità popolare, e una delle espressioni più grandi è proprio il Rosario ed il legame forte nei confronti di Maria con la sua volontà di farsi seppellire nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, tanto amata dal fondatore della Compagnia di Gesù, Sant'Ignazio. Lì è custodita l'antica immagine della Salus Popoli Romani, ma anche noi qui a Catania abbiamo ne abbiamo una delle sue prime copie, donata da San Francesco Borgia ai gesuiti e conservata nella chiesa a lui dedicata».
«Fra i primi messaggi di solidarietà che ci sono giunti - ha proseguito - c'è quello da parte dell'Imam della Moschea della Misericordia di Catania, ma anche di tante altre persone di diverse culture, perché gli uomini di Dio sono come lampade che brillano nelle tenebre e illuminano tutti. Ci sono delle date nella nostra vita che giungono inaspettate – ha ricordato - come era arrivata la nomina, il 13 marzo 2013, di Jorge Mario Bergoglio, Papa che veniva da lontano e che ci stupì fin dall'inizio per il nome che aveva scelto, Francesco. Lo fece per un motivo particolare: manifestare la vicinanza ai poveri. Papa Francesco è morto nel primo giorno dell'Ottava di Pasqua, era molto malato, ma ha vissuto la sua Quaresima con grande sofferenza e grande speranza. Ha vissuto i giorni della convalescenza senza risparmiarsi, abbiamo visto il suo desiderio di incontrare il popolo di Dio fino a Pasqua, con la benedizione “Urbi et orbi" che dobbiamo considerare come il suo testamento: “La nostra esistenza non è fatta per la morte, ma per la vita”. Agli occhi di Dio ogni vita è preziosa, ci sono tante Pasque che attendono di essere celebrate sulla terra, Pasque di liberazione e pace. Il suo ultimo pensiero è stato per la pace, in Terra Santa, nei Paesi del Medio Oriente, rivolgendosi a coloro che governano le nazioni».
Mons. Renna presiederà le preghiere per Papa Francesco stasera dalle 19 nella Chiesa di Santa Chiara insieme alla Comunità di Sant'Egidio, che ha raccolto l'invito del presidente della Cei card. Matteo Zuppi: «Il Papa - ha rilevato il presidente Emiliano Abramo - lascia una luce ed una scia di simpatia tra popoli e religioni, ha favorito il dialogo tra diversi, ha praticato la carità e il suo affetto ed esempio ci accompagneranno verso una stagione di pace». Domani, 23 aprile, si tornerà a pregare in Duomo dalle 19 e da giovedì 24 in tutte le città e paesi dell'Arcidiocesi «dove i vicari foranei o i parroci delle Chiese Madri avranno cura di celebrare una Santa Messa in suffragio del Papa, invitando a partecipare anche le autorità locali».