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Sparò per ottenere i soldi: «Non fu usura», pena ridotta dalla Corte d'Appello

Giuseppe Di Mauro fu arrestato nel 2018. Ora il verdetto di secondo grado.

Laura Distefano

24 Aprile 2025, 10:43

Palazzo-Giustizia-Tribunale-Catania

Sentenza riformata in appello per Giuseppe Di Mauro (nella foto). La pena è stata ridotta a 3 anni, 2 mesi e 6.800 euro di multa dalla terza sezione della Corte d'Appello, presieduta da Francesco Lentano. In primo grado la condanna era stata di 7 anni.
I giudici di secondo grado hanno assolto l'imputato, difeso dall'avvocato Vito Distefano, dal reato di usura con la formula perché «il fatto non sussiste» e ha dichiarato improcedibile il processo per l'imputazione di estorsione poiché è stata derubricata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Mancando la querela della parte offesa per questo tipo di reato non si può procedere all'azione penale.
Di Mauro, invece, è stato condannato per porto abusivo d'arma da fuoco e per lesioni aggravate. L'imputato è stato interdetto dai pubblici uffici per la durata di cinque anni. La Corte, inoltre, ha revocato la confisca dell'importo di 13.800 euro, che era ritenuta la somma data in prestito. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.

La vicenda giudiziaria risale all'aprile del 2018. Al Pronto Soccorso del Vittorio Emanuele di via Plebiscito si presentò un commerciante d'abbigliamento con un proiettile conficcato nella coscia destra. Dalle indagini è emerso che il ferimento era avvenuto in prossimità dell'ex ospedale dell'Antico Corso: l'uomo era in auto quando fu raggiunto da Di Mauro con cui aveva un appuntamento per discutere di questioni economiche e finanziarie. Di Mauro si era presentato armato di pistola: tra i due ci fu una discussione e partì un colpo di pistola che provocò una frattura al femore della vittima. L'inchiesta che culminò poi nell'esecuzione di una misura cautelare emessa dal gip permise di ricostruire il rapporto debitorio che si era instaurato tra i due anziani commercianti. Quando fu arrestato, nel novembre 2018, la polizia trovò a casa dell'imputato una pistola marca Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa, priva di caricatore.
Per la Corte d'Appello però quanto accaduto sette anni fa non fu usura. Vedremo come verrà motivata la sentenza.