Il centro di stoccaggio della droga di "El Makiko": le carte del sequestro
Per la gip ci sono "plausibili connessioni con gli ambienti del narcotraffico"
Si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha «spontaneamente dichiarato di ammettere l'addebito». Così Ivan Oscar Stimoli, alias “El Makiko”, ha affrontato l'udienza di convalida dopo che i carabinieri del nucleo investigativo dei carabinieri hanno trovato in un garage – di cui l'indagato ha chiavi e telecomando per l'apertura – diversi chili di droga tra cocaina, hashish e marijuana. I militari, inoltre, hanno rinvenuto 4 bilancini di precisione e la somma in contanti di 1.840 euro in banconote di piccolo taglio.
Le chiavi "galeotte"
Gli investigatori dell'Arma avevano informazioni precise sulla presenza nella zona del Bingo di via Caronda di un deposito logistico di droga. E per questo è stato messo in moto un servizio di osservazione, monitoraggio e presidio che ha portato i suoi frutti. Il 30 aprile scorso Stimoli, impossibilitato a guidare poiché in convalescenza dopo un incidente stradale, è pizzicato in macchina con un amico (che si presume gli facesse da “autista” in questo periodo di stop fisico) in via Pietro dell'Ova all'altezza dell'incrocio con via Angelo Musco. I carabinieri del nucleo investigativo hanno eseguito un controllo: nel marsupio stimoli aveva 500 euro, precisamente 10 banconote da 50 euro. Ad attirare l'attenzione dei militari sono state due chiavi con telecomando. I carabinieri sono andati in via Caronda e hanno provato a far funzionare il telecomando. Il dispositivo ha aperto un cancello automatico, mentre le chiavi hanno schiuso un box in un piano interrato.
La perquisizione
Ed è qui che è arrivata la sorpresa: all'interno del garage c'era una bustina con scritto il numero 3 contenente 16,80 grammi di cocaina, un'altra sacca con vergato il numero 5 con altri 42 grammi di coca, un altro pacchetto con 56 grammi e poi l'ultimo con 53 grammi di cocaina. Inoltre 9 chili di marijuana suddivisa in 1.601 bustine e un sacco con 700 grammi di “erba”. Inoltre 12 panetti di hashish del peso di un chilo e altri 995 grammi. Poi c'era il reparto gadget: portachiavi da regalare ai “clienti” con l'immagine di Goku (Dragon Ball) su una nuvola con su scritto il nickname dell'indagato, che è difeso dall'avvocato Giuseppe Lipera che ha già annunciato ricorso al riesame. Il penalista aveva già chiesto in fase di convalida alla gip Simona Ragazzi di rimettere in libertà il suo assistito che ora è ai domiciliari.
Le parole della gip
La giudice però ha ritenuto che sussistano le esigenze cautelari in quanto la «detenzione di significativi quantitativi di sostanza stupefacente e in varia tipologia, alla stregua di una vera centrale di stoccaggio» denota plausibili «legami con circuiti di criminalità dediti al traffico di stupefacenti tanto nella fase della fornitura che nella remissione in commercio».
La.Dis