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Stupro alla Villa Bellini: i 4 del branco a processo, «Così abbiamo rilevato il Dna dei 2 stupratori negli slip»

Sentiti i carabinieri della Sis e del Ris. Le tracce biologiche hanno incastrato gli esecutori materiali, già condannati in primo grado. Gli imputati saranno sentiti il 3 giugno.

Laura Distefano

07 Maggio 2025, 15:21

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I rilievi dei carabinieri dopo lo stupro subìto da una 13enne alla Villa Bellini

Un’altra udienza a porte chiuse ieri del processo ai quattro egiziani accusati della violenza sessuale avvenuta il 30 gennaio 2024 nei bagni pubblici della Villa Bellini. Ieri è stata un’udienza cruciale del dibattimento poiché è stata introdotta la “prova scientifica” attraverso l’esame di Giovanni Marcì della Sezione Investigazione Scientifica del comando provinciale dei carabinieri di Catania e del tenente colonnello Carlo Romano del Ris di Messina.

I due “Csi” siciliani hanno risposto alle domande della pm Anna Trinchillo, che ha coordinato le indagini sugli abusi assieme al procuratore aggiunto Sebastiano Ardita.
Marcì ha sviscerato gli aspetti connessi ai rilievi effettuati sia sulla scena del crimine che sulla biancheria intima della ragazzina abusata. La tredicenne, la sera degli abusi, era in compagnia del suo fidanzatino (oggi maggiorenne) per una passeggiata nel giardino Bellini. A un certo punto, mentre i due giovani uscivano dal bagno sono stati bloccati da un gruppetto di coetanei. Alla fine ne sono stati identificati sette.


Due di loro, a turno, hanno stuprato la minorenne spingendola all’interno di una delle toilette del parco comunale. L’investigatore della Sis ha anche spiegato i motivi per cui nei tamponi vaginali effettuati in ospedale con la cosiddetta “coltura” si andavano a perdere alcuni profili. Nell’ambito sanitario si privilegia la diagnosi clinica che la finalità forense, invece indispensabile per l’attività investigativa. Marcì ha spiegato l’attività di rilevamento del materiale biologico rilevato negli slip della vittima che è stato immediatamente inviato ai Ris di Messina, per la comparazione con i profili genetici degli arrestati. Il tenente colonnello Romano ha spiegato l’attività scientifica riguardante il Dna: due profili sono coincisi con quelli di due dei sospettati, un maggiorenne e un minorenne che sono già stati condannati in primo grado.

Il processo, che si svolge davanti alla Seconda sezione penale del Tribunale, è stato rinviato al 3 giugno per l’escussione dei quattro imputati. I difensori hanno già annunciato che i loro assistiti si sottoporranno all’esame. Insomma con l’udienza di ieri sono terminati i testi della procura. Nel procedimento si sono costituiti parte civile i genitori della minorenne stuprata, con l’avvocato Cecilia Puglisi, il fidanzatino (ormai ex) che è stato bloccato dal branco per impedirgli di intervenire a difesa della ragazza, rappresentato dall’avvocato Eleonora Baratta.