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“HeArt of Gaza”, mamme e amiche portano la Palestina nel cuore di Catania

In centinaia hanno partecipato al progetto. Asta on line per raccogliere fondi

Ombretta Grasso

25 Maggio 2025, 11:46

heart of gaza

Il cuore di Gaza batte a Catania. Ogni giorno assistiamo impotenti a una guerra che ha ucciso migliaia di civili palestinesi, in una terra in un cui mancano il cibo, l’acqua, i medicinali. HeArt of Gaza è il progetto che ha portato a Catania, nel cortile della Cgil in via Crociferi lo scorso fine settimana, una mostra itinerante di opere realizzate da bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni che vivono nella Striscia di Gaza che è già stata a Londra, Parigi, Berlino e in numerose città europee. Le opere, che danno voce ai bambini, sono state messe in vendita per finanziare il progetto “We are not alone” una rete di solidarietà che distribuisce cibo, acqua, medicine e tende per famiglie sfollate creata da Mohammed Timraz, giovane attivista palestinese di Deir al Balah che aiuta così la sua comunità. Grazie a HeArt of Gaza è stata creata una Tenda degli artisti, un progetto educativo dove ogni giorno vengono svolte attività artistiche e aggregative che hanno dato vita ai disegni esposti nella mostra. Un modo di ricordarci di restare umani.


La mostra a Catania è stata organizzata da un gruppo di mamme che ha deciso di dare vita in città a un’iniziativa che è testimonianza di speranza, appello alla solidarietà. «Da diciotto mesi, ogni giorno, come milioni di altre persone nel mondo, anche noi guardiamo Gaza. Ma non riusciamo a voltarci dall’altra parte» raccontano Sofia Mangano, Nadia Arancio, Sara Castrogiovanni, Agata Vitale, Cristina Berti, Giorgia Faja, Samia Zbidi che hanno realizzato il progetto. «Siamo amiche, madri, lavoratrici. Alcune insegnano, altre si occupano di cultura, altre ancora sono artiste. Ma ogni sera, quando il rumore del giorno si spegne, i nostri occhi tornano là: alle immagini che arrivano da Gaza. Ai bambini sotto le macerie. Alle notizie sempre più atroci. E allora, tra un messaggio vocale e una telefonata, ci siamo dette: non possiamo fare finta di niente. Facciamo qualcosa anche noi», dice Sofia. Proprio quest’ultima, catanese che vive a Berlino, ha conosciuto e promosso HeArt of Gaza in quella città. Poi, ha contattato le amiche di Catania, raccontato il progetto, mandato le immagini, i disegni dei bambini, cominciato a costruire la mostra. E tutte insieme hanno organizzato laboratori e iniziative che coinvolgessero i bambini, chiamato artisti, docenti, creato «una rete di volontari che si sono attivati con passione e dedizione per la causa».

«Nei tre giorni commovente e generosa la solidarietà dei catanesi, come la Arti Grafiche Scuderi, che ha stampato gratuitamente tutti i disegni della mostra e le stampe destinate alla raccolta fondi, il Comitato catanesi solidali con il popolo palestinese e di tutte le realtà e le persone che hanno sostenuto e visitato la mostra e le persone che in quei giorni hanno frequentato il cortile», aggiunge Nadia Arancio. Centinaia di catanesi hanno visitato la mostra, partecipato alle attività, assistito agli spettacoli.

Come il laboratorio per bimbi e adulti di acquerello steineriano di Miranda Sapienza, e quello di circo dell’associazione Clatù, a cura di 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗘𝗹𝗲𝗻𝗮 𝗲 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗮 𝗔𝗿𝗲𝗻𝗮, parole e musica con Iano Cantastorie di natura, che in abiti folclorici ha proposto l'inedita storia, in siciliano e in versi, dal titolo "Viver sociali m'è duci nta stu mali!" su legge naturale e politica ambientale, progetto di Antasicilia onlus, "Li disigni di li picciriddi di Gaza" di Alessio Patti con Giada Circonciso e con l'accompagnamento di Nicoletta Nicotra, la musica del gruppo A Simenza, la testimonianza di Antonio Fresta, volontario dell’Ism (International Solidarity Movement) che ha raccontato la sua esperienza nella West Bank, la lettura “Il gioco a nascondino non mi piace – una voce nel buio” di Samia Zbidi, seguita da un incontro con il prof. Alberto Giovanni Biuso dal titolo “Parliamo di Palestina e sionismo: media, linguaggio e responsabilità”. E poi, il collegamento in diretta con Mohammed, il giovane attivista che porta avanti il progetto HeArt of Gaza.


«Il cortile si è trasformato in un luogo di resistenza poetica - raccontano le mamme-amiche- organizzatrici - In esposizione circa 60 disegni: fragili e potenti, pieni di colori e di assenze. Case crollate, aquiloni, venditori di angurie, fiori spezzati… Mentre i disegni dei bambini di Gaza raccontavano la guerra, nel cortile riecheggiavano le risate dei giochi di tanti bambini catanesi. È stato questo contrasto a restituirci l’essenza del progetto: ricordarci che tutti i bambini del mondo hanno diritto al gioco, alla spensieratezza, alla pace, e che in un mondo in guerra, difendere il gioco è una forma di resistenza».


Nell’ultima giornata il collettivo catanese MaleTinte - composto dalle artiste Irene Catania, Claudia Corona, Laura D'Agate, Annachiara Di Pietro, Francesca Franco, Lydia Giordano, Marinella Riccobene, Alice Valenti, Agata Vitale - ha creato un’opera che sarà al centro di un’asta on line per raccogliere fondi. Il quadro è ispirato alle parole di Hassan, 4 anni: «A Gaza, tra le macerie, ogni giorno un uomo vende angurie. Sorridono a lui, e lui sorride. Per me è un eroe». «Abbiamo dipinto la bandiera palestinese come un grembo - raccontano le artiste - Dentro ci sono frutti di speranza: angurie, arance di Giaffa, limoni, fiori. E un colibrì, simbolo di rinascita. È la nostra preghiera laica per Gaza». Ma il progetto non si ferma qui. Le mamme catanesi lanciano la proposta di portare HeArt of Gaza nelle scuole, nei centri civici, in altre città dell’Isola e cercano alleati, associazioni, cittadini, altre mamme pronti a ospitare la manifestazione, a creare un altra tappa del progetto. Per fare battere ancora il cuore di Gaza.