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L'omicidio di Santo ancora senza un perché: il telefonino dell'assassino ai raggi X, potrebbe nascondere il movente

Le indagini sul delitto del pasticciere ucciso a Ognina dal parcheggiatore abusivo Akhabue Innocent, conosciuto come John Obama

Laura Distefano

08 Giugno 2025, 18:54

L'omicidio di Santo ancora senza un perché: il telefonino dell'assassino ai raggi X, potrebbe nascondere il movente

C’è un nuovo tassello nelle indagini dell’omicidio del pasticciere Santo Re, avvenuto il 30 maggio scorso in piazza Mancini Battaglia. La Procura ha sequestrato il telefonino del posteggiatore abusivo e ora vuole controllare se nella memoria ci sono chiamate, chat e foto che possano fornire qualche elemento nella ricostruzione del movente del delitto. Che al momento resta un interrogativo senza risposta.

Akhabue Innocent, conosciuto come John Obama, ha colpito con almeno tre fendenti Santo (al tronco, all’addome e agli arti superiori). L’assassino ha agito con «reiteratezza e efferatezza», come è emerso dall’autopsia. Per uccidere, il 37enne dello Zimbabwe ha usato un grosso coltello da cucina che è stato poi recuperato da un carabiniere libero dal servizio.

Lo straniero, infatti, dopo aver accoltellato il trentenne ha abbandonato l’arma ed ha tentato di allontanarsi correndo. Ma è stato bloccato e arrestato dai poliziotti delle Volanti. Ed è stato in quel momento che gli investigatori hanno preso il suo cellulare, la cui memoria sarà setacciata byte per byte.

Accertamenti irripetibili

Il pm Carmine Luca Volino, che coordina le indagini della squadra mobile con il procuratore aggiunto Fabio Scavone, ha firmato un avviso di accertamenti irripetibili che è stato notificato all’indagato in carcere e ai familiari della vittima. La compagna (e mamma di Ginevra) di Santo è assistita dall’avvocato Alessandro Coco, mentre il papà e le sorelle dall’avvocato Salvo Leotta.

Martedì pomeriggio, alle 16,30, negli uffici della Procura ci sarà il conferimento dell’incarico ai consulenti per l’esecuzione «dell’estrazione di copia forense del dispositivo in sequestro». I dati prelevati dal telefonino saranno scansionati al fine di verificare se ci siano stati contatti o conversazioni tra il posteggiatore abusivo e il pasticciere.

Il titolare del bar Quaranta, dove la vittima lavorava assieme al padre, e i colleghi sono ancora increduli. Apparentemente non ci sarebbe stato nessun segnale che potesse far presagire un così tragico epilogo. Santo aveva anche regalato degli indumenti allo straniero, senza permesso di soggiorno, che da tempo bazzicava in quella zona come guardamacchine. Eppure che Akhabue Innocent fosse pericoloso e aggressivo era già noto da tempo.