Voti e mafia, nuovo tsunami al comune di Paternò: un pentito fa dichiarazioni sul sindaco Naso
I verbali depositati nel processo Athena. La difesa del sindaco non manifesta alcuna preoccupazione e affronterà le dichiarazioni nelle sedi opportune.
Nino Naso, sindaco di Paternò
«Dichiaro di essere a conoscenza dei rapporti fra il sindaco Nino Naso e gli esponenti della famiglia Morabito». Il nuovo pentito Sebastiano Di Mauro scatena un nuovo terremoto nel comune di Paternò. Stamattina sono stati depositati nel processo abbreviato scaturito dal blitz Athena i verbali del collaboratore che è entrato nel programma di protezione - come già svelato da La Sicilia - da pochissime settimane. Dichiarazioni che promettono di scatenare uno tsunami nel municipio dove già da mesi stanno lavorando gli ispettori inviati dalla Prefettura per verificare se ci siano condizioni di permeabilità a possibili infiltrazioni mafiosi. Un accesso disposto proprio da quanto emerso dalle indagini dei carabinieri Athena, che hanno coinvolto anche il sindaco Nino Naso con la pesante accusa di voto di scambio politico-mafioso. Una contestazione che però non ha portato ad alcuna misura cautelare nei confronti del primo cittadino autonomista, che si è sempre dichiarato estraneo alla ricostruzione della procura di Catania. I pm avevano chiesto l'arresto di Naso ma il gip non ritenne ci fossero i presupposti dell'applicazione della misura cautelare. Un rigetto che fu impugnato davanti al Tribunale del Riesame, che lo accolse. Ma poi la Cassazione ribaltò ogni cosa annullando con rinvio. E alla fine anche i giudici del Riesame, considerando le valutazioni della Suprema Corte, non applicarono alcun provvedimento. Naso a settembre affronterà il giudizio immediato, così come da lui chiesto.
I verbali
Di Mauro ha parlato di un appoggio elettorale da parte del clan Morabito tramite Salvatore Stimoli. Ha fatto ai magistrati una serie di nomi. E inoltre ha elencato una serie di eventi di convivialità con la partecipazione di esponenti della famiglia mafiosa e anche elargizioni per pilotare pacchetti di voti verso Naso. Dichiarazioni che potrebbero trovare riscontro nelle indagini già espletate. O che potrebbero essere un riscontro ad atti già acquisiti nel processo.
La difesa
La difesa, composta dal professore Vincenzo Maiello e l'avvocato Maria Licata, ha letto le dichiarazioni del collaborante e si confronterà con esse come il resto delle prove a carico nelle sedi opportune. Comunque i difensori non manifestano alcuna preoccupazione. Anche il sindaco è sereno: «In relazione alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Di Mauro di cui ho appreso il contenuto tramite i miei difensori, mi riporto a quanto già dai medesimi dichiarato: non siamo preoccupati, ci confronteremo con esse nel processo. Non sono turbato, sono sereno, dai contenuti si evidenziano dichiarazioni confuse, incerte e palesemente infondate. Ho piena fiducia nella magistratura e confido che presto questa vicenda possa chiarirsi una volta per tutte».
Sull'edizione di domani del giornale nuovi particolari sulle dichiarazioni del collaboratore, che potrebbe essere sentito nel processo Athena. Questo porterebbe a uno stop dell'udienza preliminare che era già nelle fasi finali con le discussioni delle difese.