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Lanciarono benzina contro una ragazza per un fidanzatino conteso: due donne a processo

La giovane lo scorso settembre rimase ustionata in diverse parti del corpo.

Laura Distefano

29 Giugno 2025, 12:22

Lanciarono benzina contro una ragazza per un fidanzatino conteso: due donne a processo

L’appuntamento è fissato l’11 settembre prossimo davanti alla Terza sezione penale del Tribunale. Il gup ha rinviato a giudizio Agatina Vitanza e Alessandra Rosa Gennamari accusate di tentato omicidio e lesioni.

Il caso è quello del lancio di benzina con contestuale accensione del fuoco contro una ragazza e la madre che tentava di proteggerla. I fatti risalgono allo scorso settembre. Le due imputate arrivarono in macchina in via Capuana - prima erano passate a riempire una bottiglia di carburante da un distributore - per dare una lezione a un gruppo di ragazzine che aveva avuto una discussione social per un fidanzatino conteso. Ai magistrati dissero nel corso dell’interrogatorio di convalida che volevano solo spaventare le donne, ma alla fine la ragazza finì in rianimazione al Cannizzaro a causa delle ustioni subite.
Il processo quindi si aprirà dopo l’estate. Le due donne sono in carcere dopo essere state fermate al termine di un’indagine lampo della polizia che è riuscita a ricostruire quello che è accaduto. Individuando anche il movente.


Le due donne il 26 settembre scorso hanno suonato al citofono dell’appartamento e hanno detto al gruppo di donne di scendere in strada per parlare. Appena le hanno viste avrebbero cominciato a minacciarle di darle fuoco. E così avrebbero fatto: hanno cosparso di benzina il corpo di Giusi e poi hanno propagato il fuoco usando un accendino. La vittima ha riportato ustioni di primo e secondo grado nel 20% del corpo: al volto, al collo, al torace, all’addome, alle braccia, alle mani, alle cosce e ai glutei. Le cicatrici rimarranno per sempre. La madre di Giusi è rimasta ustionata al braccio nel tentativo di soffocare le fiamme che avevano avvolto il corpo della figlia.

A scatenare il folle gesto sarebbe stata una lite tra tre minorenni (tra cui la figlia di Vitanza e una parente della donna rimasta ustionata) per una questione di gelosia per un ragazzino. Vitanza non avrebbe accettato che qualcuno potesse insultare la figlia e quindi avrebbe preso l’auto e si sarebbe precipitata sotto il palazzo dove sapeva avrebbe trovato le familiari della baby rivale in amore della figlia. Una vendetta che per la procura sarebbe stata premeditata visto che prima di arrivare all’angolo tra via Capuana e via Ventimiglia le due donne rinviate a giudizio si sono armate di benzina e accendino. Un filmato tratto dal sistema di video sorveglianza del distributore di carburante le ha immortalate mentre si procuravano il liquido infiammabile poi usato contro le due donne rimaste ustionate.
Le due vittime si sono costituite parte civili e sono assistite dagli avvocati Maria Lucia D’Anna e Maria Caltabiano.

Le due imputate sono invece difese dagli avvocati Dario Giuseppe Polizza Favaloro, Emanuela Lanzafame e Daniele Cugno.