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Futuro di STMicroelectronics, riunione in commissione all'Ars : «Nulla di fatto» per i sindacati

Tema principale dell'incontro il co-finanziamento da 300 milioni della Regione al piano da 2 miliardi per lo sviluppo industriale. Ma erano assenti sia i rappresentanti dell'azienda che gli assessori della giunta Schifani

Leandro Perrotta

08 Luglio 2025, 17:51

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Una "audizione sulle prospettive industriali degli stabilimenti della STMicroelectronics di Catania", dove lavorano oltre 5mila persone: era questo l'oggetto della convocazione di questa mattina all'Assemblea regionale siciliana. Ma l'esito, secondo i sindacati - presenti le principali sigle -, è di un nulla di fatto, anche per l'assenza di rappresentanti dell'azienda (che sarà invece presente a Roma in un tavolo convocato dal ministro Adolfo Urso per il prossimo 28 luglio), ma soprattutto dell'assessore regionale alle Attività produttive Tamajo. Assente anche l'assessore all'Economia Dagnino, che ha però inviato l'unica rappresentanza del governo Schifani con un vicario. Tema principale dell'incontro era la Deliberazione n. 126 del 6 maggio 2025 con cui la giunta Schifani si impegnava a contribuire con 300 milioni di euro di Risorse Po-Fesr all'Accordo di Programma da 2 miliardi tra la Regione Siciliana, il MIMIT, l’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – INVITALIA e la società STMicroelectronics «finalizzato a consentire alla Regione Siciliana il cofinanziamento di programmi di investimento industriale mediante il ricorso allo strumento agevolativo dei Contratti di Sviluppo», si legge nell'accordo.

«Abbiamo ribadito con forza che, a fronte degli ingenti investimenti pubblici, chiediamo garanzie occupazionali per il sito catanese e un dettagliato piano industriale. L’incontro di oggi sarebbe stato un’occasione preziosa per approfondire l’accordo di programma siglato qualche mese fa tra la Regione Sicilia, il ministero e l'azienda». Lo dicono Pietro Nicastro segretario generale Fim Cisl Sicilia e Francesco Rimi, coordinatore Rsu, commentando la audizione che si è - spiegano - «conclusa con un nulla di fatto». L’incontro per Cisla ha infatti avuto un carattere interlocutorio a causa dell’assenza dell’assessore regionale alle Attività Produttive, impegnato in altri vertici aziendali.

Sull'incontro è intervenuta anche Ugl «Si deve attendere la riunione al ministero delle Imprese il prossimo 28 luglio per conoscere il piano industriale della STM per Catania. La riunione di oggi è stata solo interlocutoria. Non ha aggiunto nessuna informazione a quanto conoscevamo già poiché dalla Regione sostengono di non conoscere il piano industriale. Strano, eppure l’accordo di programma in cui vengono date proprio le informazioni riguardanti operatività e sviluppo occupazionale, è stato firmato dalla Regione lo scorso 7 maggio. Ci aspettavamo delle risposte in più anche considerando che la Regione ha finanziato STM con 300 milioni di euro. Ci piacerebbe sapere cosa intende fare per blindare il suo investimento per Catania». Lo dice il segretario provinciale della federazione Ugl Metalmeccanici Angelo Mazzeo. Che aggiunge: «Mancavano gli attori principali come il presidente Schifani e l'assessore Tamajo, seppure rappresentato dal suo vicario. - aggiunge - Il grande assente, per la seconda volta, - era comunque l’azienda che invece ha partecipato alla riunioni in Lombardia. Abbiamo chiesto alla Regione di non lasciarci soli nella battaglia per la difesa dei lavoratori e dello stabilimento a Catania, ci hanno assicurato sostegno».

A richiedere la riunione la deputata del Movimento 5 Stelle Lidia Adorno: «Qual è il piano industriale per StM? Inammissibile che la Regione non lo abbia, visto che recentemente ha investito 300 milioni, che non sono certo bruscolini, per il rilancio dello stabilimento catanese della multinazionale dei microchip. Sarebbe assurdo se non lo conoscesse o lo conoscesse solo in parte, ma a quanto pare non sarebbe nelle sue disponibilità, se è vero - come è vero - che l'assessorato alle Attività produttive, in risposta a una nostra richiesta di accesso agli atti, ci ha invitato a rivolgerci al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per avere le carte». Adorno, che ha poi presentato una proposta di risoluzione insieme alla deputata del Pd Ersilia Saverino sul mantenimento occupazionale, prosegue: «Anche nel corso dell’audizione - spiega Adorno - che, devo sottolinearlo, ancora una volta non ha visto la fondamentale presenza dell’assessore Tamajo, sostituito da un suo rappresentante, ho reiterato la richiesta, ma la risposta non è cambiata. Ci hanno dirottato sempre al MiMIT, cosa che faremo perché, questo è sicuro, in questa vicenda vogliamo vederci chiaro. Oltre a parecchi soldi, sono in ballo tanti posti di lavoro».