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”Adrano libera”, armi e spaccio: in appello riduzioni di pena

Fra gli imputati il fratello di un pentito.

Laura Distefano

10 Luglio 2025, 10:11

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È un’appendice della maxi operazione “Adrano Libera” che disarticolato il clan Santangelo-Tac-
cuni, articolazione territorale che rappresenta la famiglia Santapaola-Ercolano. Due anni fa i poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato di Adrano fecero scattare un blitz che portò a
cinque arresti per droga e armi.
Fra le persone che finirono in manette c’era Fabio Castelli, fratello del collaboratore di giustizia Vincenzo (che ha raccontato molti fatti riguardanti gli affari di Cosa nostra considerando che era
il referente di Gabriele Santapaola). E infatti intercettato Fabio Castelli diceva che i« Santapaola
ad Adrano erano lui e suo fratello». Certo all’epoca non poteva immaginare cosa sarebe successo.
Le indagini hanno portato a scoprire una piazza di spaccio in una casa di via Rometta in cui si
smerciava marijuana, cocaina ed eroina. Una percentuale degli incassi sarebbe dovuta andare ai
Santangelo-Taccuni di Adrano. I poliziotti hanno anche sequestrato armi e arsenali nel corso

degli accertamenti.
La Corte d’Appello di Catania ha riformato la sentenza emessa l’anno scorso dal gup. Vi sono state diverse riduzioni di pena, anche di diversi anni. Come Fabio Castelli e Agatino Di Marzo, difesi
dall’avvocato Francesco Messina, e rispettivamente condannati a 13 anni e 5 anni. Ad alcuni impu-
tati hanno avuto riconosciute le attenuanti generiche.
Ecco la sentenza di secondo grado: Francesca Auteri 2 anni, 9 mesi, 10 giorni e 13.333 euro, Vin-
cenzo Bauso 4 anni, 20 giorni e 18.667 di multa, Alfio Bisicchia 5 anni e 10 mesi di reclusione, Fabio
Castelli 13 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione, Gaetano Di Giovanni, 4 anni e 4 mesi e 18.000 eu-
ro di pena, Agatino Di Marzo 5 anni e 10 mesi, Massimiliano Vinciguerra 4 anni e 18.000 euro di
multa.