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Acireale, omicidio Agata Scuto: confermato in appello l'ergastolo a Rosario Palermo

La storia processuale è quella del cold case che finì al centro di una puntata di "Chi l'ha visto?"

Laura Distefano

15 Luglio 2025, 14:14

Rosario Palermo, Agata Scuto

Rosario Palermo, Agata Scuto

Ergastolo confermato nei confronti di Rosario Palermo, per l’omicidio e la soppressione del cadavere di Agata Scuto, scomparsa da Acireale 13 anni fa. La Corte d’Assise d’Appello di Catania ha quindi accolto la richiesta del sostituto Pg, Antonio Nicastro. La storia processuale è quella del cold case che finì al centro di una puntata di "Chi l'ha visto?": a un certo punto arrivò una segnalazione anonima che disse di cercare il cadavere della ventenne disabile nello scantinato di casa della madre. In quella cantina non fu trovato alcun corpo dai carabinieri, ma ormai il fascicolo era stato riaperto. E Palermo cominciò a spaventarsi e fece diversi passi falsi. Pensò anche di crearsi un falso alibi con la complicità di alcune persone. Palermo, che all'epoca della scomparsa di Agata conviveva con la madre della vittima, disse che il giorno dell'allontanamento della giovane non era ad Acireale ma in campagna. Portò sull'Etna anche una rondellina di ferro macchiata di sangue come prova di una sua caduta.

Un comportamento che per il sostituto Pg ha rappresentato quasi un'ammissione di responsabilità del delitto, che poi è arrivata con il monologo in auto registrato dalle cimici. Il movente che avrebbe mosso Palermo a uccidere Agata e poi nascondere il corpo per l'accusa sarebbe stato quello di nascondere una gravidanza non gradita. La difesa di Palermo, per smontare questa tesi, ha chiesto e ottenuto una perizia che determinasse una sua ipotetica impotenza. Ma i consulenti non sono arrivati a questa conclusione: non essendoci correlazioni scientifiche con i problemi legati alla prostata di cui avrebbe sofferto l'imputato nel 2012. Ora è arrivato il verdetto di secondo grado, che conferma l'ergastolo. Ma nelle mani del legale dell'imputato resta il ricorso per Cassazione.