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Mozione di sfiducia contro il presidente del IV Municipio: «Cavallaro ignora il Consiglio e i cittadini, vada via»

Il documento ufficiale firmato da sette consiglieri di maggioranza e opposizione. Spicca l'assenza dell'eletto del Pd tra i nomi

Luisa Santangelo

25 Luglio 2025, 16:17

rosario cavallaro fratelli d'italia

«Inesistente presenza sul territorio», insieme allo «sterile tentativo di gestire il mandato amministrativo come se fosse una cosa propria»: sono le ragioni principali per le quali sette consiglieri su nove del IV Municipio hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Rosario Cavallaro (recente ingresso in Fratelli d'Italia). In realtà - e ne sono consapevoli anche i sette firmatari della mozione - il «regolamento sul decentramento non disciplina la possibilità di sfiduciare un presidente di Municipio», però il dato politico è evidente. Così, dicono gli esponenti politici del quartiere, sarebbe opportuno che Cavallaro presentasse le sue dimissioni, al fine di «garantire un percorso di rigenerazione democratica e amministrativa che possa restituire al territorio la guida competente, attenta e inclusiva che merita».

Il IV Municipio è quello che va da San Giovanni Galermo a Cibali. Da tempo il presidente Rosario Cavallaro è il destinatario degli strali del consiglio di Municipio che presiede. Neanche dieci giorni fa si è dimesso il vicepresidente Cristian Arena, il secondo a cambiare nel corso di questa legislatura. A firmare il documento di sfiducia sono Giuseppe Giustolisi (primo vicepresidente, ex Mpa adesso Forza Italia, rimosso alcuni mesi fa per fare spazio ad Arena), Giuseppe Ragusa (M5s), Giuseppe Zingale (Fratelli d'Italia), Nataly Viola (FdI), Francesco Nauta (FdI), Davide Curia (Trantino sindaco), e Cristian Arena (Lega). Mancano il consigliere Andrea Spina, del Partito democratico; e Danilo Longo, ex Forza Italia, del gruppo dei più stretti collaboratori di Cavallaro.

La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso è caduta il 19 giugno: il IV e il V Municipio avrebbero dovuto partecipare a un incontro sulla programmazione urbanistica in vista della redazione del Pug, il Piano urbanistico generale. Ma Cavallaro non si è presentato, né avrebbe comunicato l'esistenza di questo appuntamento al resto del consiglio del Municipio. Nemmeno al suo vicepresidente Arena che - sdegnato - si è dimesso a metà luglio. «In quell'occasione - si legge nella mozione di sfiducia - probabilmente Cavallaro avrà preferito dedicarsi a una partita di calcio piuttosto che occuparsi dell'importante ruolo attribuitogli come presidente di Municipio, privando i Consiglieri e la cittadinanza di fornire riflessioni e proposte indispensabili per la redazione di un nuovo atto di pianificazione urbanistica atteso da oltre 70 anni».

Un atto di «cecità amministrativa», secondo Giustolisi, Ragusa, Zingale, Viola, Nauta, Curia e Arena. «Cavallaro ha sistematicamente ignorato o minimizzato le proposte e le istanze provenienti dai consiglieri di municipio, dalle associazioni di categoria e dai singoli cittadini, non promuovendo un reale processo partecipativo». Accuse pesantissime. A cui si somma perfino l'intervento della coordinatrice dell'Mpa a Catania Pina Alberghina: «Riteniamo fondamentale e auspichiamo l'assunzione di un atteggiamento responsabile da parte di Cavallaro, che dovrebbe dimettersi. Solo così si potrà uscire dall’attuale impasse, ristabilire la piena operatività del Municipio e restituire la parola agli elettori, nel nome della trasparenza e della democrazia».