Clan Santapaola, il vuoto di potere dopo l'arresto del boss: il ruolo di capo e "l'avanzata" dei rivali
I nuovi assetti all'interno della famiglia catanese di Cosa Nostra.
Un anno fa è finito in cella Francesco Russo, l'ultimo rappresentante provinciale della famiglia catanese di Cosa nostra. Una condanna ancora non c'è stata: ma per gli investigatori non ci sono dubbi che fosse lui il capo a piede libero. Attraverso i delfini, Salvatore Mirabella “u paloccu” e Christian Paternò, Russo riusciva a districarsi fra i vari gruppi rimanendo nell'ombra. E da questa strategia del boss fantasma è nato il nome del blitz che lo ha condotto dritto dritto dietro le sbarre. Un passo falso, Ciccio Russo lo ha compiuto però: l'attacco vile con mazze e colpi di pistola nei confronti di un ragazzo fra le rotonde che portano ai centri commerciali di San Giovanni La Punta. Le microspie dei poliziotti hanno seguito in diretta quella escalation di violenza che ha portato lui, suo figlio Diego e un altro giovane a essere denunciati a piede libero per lesioni. Francesco Russo ha deciso di parlare con il giudice delle udienze preliminari. Ha smentito qualsiasi ruolo di comando all'interno della famiglia catanese dei Santapaola. Lui che con il figlio di Nitto aveva (anzi ha) un rapporto fraterno: lo disse anche durante una testimonianza nel processo Iblis. Russo è stato già condannato per concorso esterno alla mafia nel processo Bulldog.
Il nipote di Nitto
Il personaggio chiave in quell'inchiesta – sempre della polizia – però era Roberto Vacante, che ha concluso di espiare la condanna per mafia da più di un anno. Vacante è citato anche nelle carte di Ombra: un uomo di peso del clan parla di lui in merito alla decisione di consentire il passaggio di un affiliato da una squadra a un'altra. Una decisione che solitamente deve riceve il nulla osta dai vertici. «Roberto fra poco esce...», diceva poco tempo prima che il boss tornasse in libertà. Ma chi è Vacante? Non è certo uno qualsiasi. I pentiti – precisamente Eugenio Sturiale e la moglie Palma Biondi – hanno parlato di lui come “la lavatrice dei soldi sporchi del suocero Salvatore Santapaola”. Eh sì, Vacante si è sposato con la figlia del defunto capomafia, fratello di Nitto Santapaola ormai al 41bis da 32 anni. Un matrimonio che è valso a Roberto Vacante di essere definito il nipote del padrino. Ma una tale parentela, anche se acquisita, nella mafia vale davvero tanto, tantissimo. Anche se Vacante a più riprese ha detto di essere fuori dai circuiti criminali. Anche dopo l'arresto nell'operazione Bulldog. Sta di fatto che Cosa Nostra, dopo la ferita ancora sanguinante del blitz Ombra, ha cercato di riassettarsi. E dopo un periodo forse di autogestione – ogni gruppo mafioso cercava di organizzarsi in autonomia – è stato nominato il nuovo capo. Con il solito e tradizionale nullaosta dal carcere.
Le mosse dei Cappello
Nel frattempo, di questa scossa di assestamento all'interno della famiglia Santapaola-Ercolano ne hanno approfittato gli altri clan. Come i Cappello, che stanno mettendo radici sempre più nel traffico di droga grazie a numerosi contatti con i narcos calabresi e napoletani. E non c'è da sottovalutare il fatto che a piede libero c'è Pietro Guerrera ‘pummaroru’, nome citato in recenti informative e in diversi verbali di pentiti.