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Rifiuti, il nuovo appalto «in via sperimentale» aggiudicato con un ribasso dello 0,03%

Una sola offerta all'apertura delle buste. Quella della società che ha ottenuto l'Aia per il suo impianto lo stesso giorno in cui il Comune ha deciso di indire la gara

Luisa Santangelo

14 Agosto 2025, 16:20

rifiuti raccolta compattatore

Non tutti i rifiuti indifferenziati devono finire in discarica. Può capitare, anzi, che subiscano un trattamento diverso, finendo nella pancia di aziende che si occupano, magari, di trasformarle in css, combustibile solido secondario, che si ottiene proprio dalla prima lavorazione dell’immondizia. Un impianto che lo produce è quello che pochi mesi fa, all‘inizio di maggio, ha ottenuto l’Autorizzazione integrata ambientale da parte della Regione Siciliana. A costruirlo, nella IX strada della zona industriale di Catania, è la società Green team srl. La stessa azienda che si è appena aggiudicata, da unica partecipante, una gara per l’affidamento «in via sperimentale», del «servizio di trattamento, per l’avvio al recupero, dei rifiuti indifferenziati provenienti dalla raccolta differenziata porta a porta nel territorio comunale».

L’affidamento dell’appalto risale al 21 luglio 2025, ma la pubblicazione dei documenti è avvenuta il 12 agosto. Si apprende così che a maggio la direzione Ecologia del Comune ha deciso di indire la gara, a procedura negoziata senza pubblicazione del bando, per il trattamento dell’indifferenziato proveniente dal porta a porta, «nei casi di necessità e urgenza». Il municipio, nel capitolato, stima di affidare alla società 786 tonnellate di rifiuti annui, a un costo a base d’asta di 280 euro a tonnellata. Fino a un totale di 220mila euro. La cifra sarebbe all’anno, ma la scadenza del contratto è fissata per il 31 dicembre 2025. Con un affidamento deciso ad agosto, va da sé che l’importo dovrebbe essere coperto nel giro di quattro mesi.

Di fatto, l’aggiudicatario dell’appalto riceverà l’immondizia direttamente ai cancelli dell’impianto. Dopo che quest’ultima sarà stata raccolta dalle società che si occupano della gestione dei lotti Nord, Sud e Centro. «L’impianto, di proprietà o nella disponibilità dell’operatore economico, potrà essere ubicato anche fuori dal perimetro della Città Metropolitana di Catania - si legge nel capitolato - ma a una distanza massima dal Comune, assumendo quale punto di riferimento la sede legale di piazza Duomo n. 3, di 180 chilometri, per il principio di autosufficienza e di prossimità». La spazzatura, insomma, non può viaggiare troppo.

Il servizio in questione è, naturalmente, pubblico «e non potrà essere sospeso o abbandonato». La determina di indizione della procedura porta la data del 5 maggio. Lo stesso giorno, alla Regione Siciliana, viene firmata l’Autorizzazione integrata ambientale per la piattaforma della società Green team.
Il 26 giugno 2025 negli uffici del municipio si aprono le buste. Ce n’è solo una. Quella della società appena citata, con sede legale a Milano e cuore pulsante alla zona industriale del capoluogo etneo. La solitaria offerta di Green team prevede un ribasso dello 0,03 per cento sulla base d’asta. Cioè: se il punto di partenza erano 280 euro a tonnellata, la proposta vincente vede la ditta offrire 279,90 euro a tonnellata. Un risparmio di dieci centesimi per le casse di Palazzo degli Elefanti. A cui va sommato, comunque, il risparmio dovuto al mancato conferimento in discarica dell’immondizia indifferenziata: se la spazzatura non arriva alla Sicula Trasporti di Lentini, non deve essere spedita all’estero e, quindi, il Comune non deve mettere troppa mano al portafogli per quelli che ormai sono noti come «extra-costi».

Nonostante il rapporto col Comune di Catania sia legato a questo affidamento definito «sperimentale», la società Green team (che fa riferimento al gruppo Dusty) ha già collaborato con le pubbliche amministrazioni siciliane, per esempio Milazzo (nel Messinese) e Modica (nel Ragusano). Nel Comune messinese, nel 2023, si è occupata di «trasporto e conferimento straordinario dei rifiuti presso impianti ubicati fuori regione». Del resto, come si legge sul sito web dell’azienda: «Siamo specializzati nell’intermediazione di rifiuti, soprattutto verso impianti nazionali ed esteri».

Nel 2022 l’impresa ha avviato le procedure per l’ottenimento dell’autorizzazione unica per la realizzazione della sua piattaforma alla IX strada. L’anno successivo, a marzo 2023, è emersa la necessità - vista la quantità di rifiuti giornalieri che l’impianto si propone di trattare - di chiedere l’Aia, che prevede una procedura diversa rispetto alla semplice Autorizzazione unica. Il 14 settembre 2023 arriva il parere favorevole della Città metropolitana sull’incidenza ambientale, il 19 dello stesso mese quello di Palazzo degli Elefanti.

La conferenza dei servizi procede e arriva a conclusione due anni dopo, all’inizio del 2025. La struttura, alla fine, prevede due linee di trattamento: una per il trattamento finalizzato alla produzione di combustibile solido secondario e un’altra per «disassemblaggio» e «triturazione». Negli spazi interni sono autorizzate 46.200 tonnellate annue di rifiuti, mentre all’esterno se ne potranno mettere «in riserva» 52.800.