Catania, il pontificale di mons. Renna per Sant'Agata d'estate: «La candelora è un segno di fede. Preghiamo per la conversione degli uomini del malaffare»
La messa nel giorno dell'899° anniversario della traslazione delle Reliquie della santa
Sant'Agata, l'Ottava
La città di Catania si stringe attorno alla sua patrona Sant'Agata nel giorno dell'899° anniversario della traslazione delle Reliquie della santa. Un legame inscindibile tra la città e la sua Santa.
L'arcivescovo Luigi Renna, in una cattedrale gremita di fedeli e autorità, durante la sua omelia ha ricordato che "questo legame non va vissuto mai automaticamente, ma va’ sempre purificato, rinnovato, attualizzato. Va purificato da tutto ciò che lo inquina: la nostra superficialità, il relegare la sua devozione e il richiamo al suo esempio solo ad alcuni giorni dell’anno e poi rinchiuderla non nella cammarredda, ma nel dimenticatoio di una vita che non si lascia scalfire dalla sua testimonianza di fede. Va purificato da tutto ciò che è indegno di lei, come ad esempio quanto avvenuto quando alcuni hanno osato mescolare il loro nome, carico di un malaffare da cui preghiamo Sant’ Agata che si convertano, con una candelora, che ricordiamo, è un segno di fede da rispettare".
La tradizione
Per il prelato durante la messa dell'aurora e le processioni del busto della Santa bisogna fare i conti "con le nostre responsabilità che, come cristiani illuminati dall’esempio di sant’ Agata, non possiamo non prenderci. Di responsabilità, di tempo attuale, di pace. Cosa è stato il martirio di sant’ Agata se non un “bruciare d’amore” come Cristo, per illuminare anche noi oggi, a distanza di secoli? La luce di quella fiamma riverbera ancora oggi, e ci chiede: «Ma ti stai lasciando infiammare dal fuoco che Cristo è venuto a portare sulla terra?» Quel fuoco si chiama fede, si chiama carità, si chiama speranza; quel fuoco si chiama desiderio di bene e di pace".